Un Week-End in Montagna
Cosa c’è di più bello che camminare sulla neve non ancora calpestata? Per i miei figli, niente. Se loro ci rimproverano di averli “trapiantati” in un posto in cui non nevica mai, ogni volta che, per far loro piacere, li portiamo in montagna d’inverno, ci ricordiamo del perché di questa scelta, e ci auto-benediciamo mille volte.
Eh no, devo ammetterlo. Il freddo proprio non fa per me. Per quanto io possa coprirmi, non riesco mai a stare bene. Per quanto io possa imbacuccarmi, incremarmi e imbalsamarmi, alla fine della giornata ho mani e labbra che sembrano carta vetrata. Per quanto anche io adori camminare sulla neve soffice e bianca, dopo cinque minuti il mio unico desiderio è quello di rientrare a casa, al calduccio.
Ma per amore dei figli si fa di tutto, giusto? E un week-end in montagna non è cosa di cui lamentarsi, anzi! E poi basta guardare le loro espressioni per far salire la temperatura corporea di almeno qualche grado.
E poi ci sono i bar e i ristoranti tutti di legno, le cioccolate calde (anche se quelle francesi lasciano un po’ a desiderare, quando fa così freddo non si va troppo per il sottile!), le crêpes e, soprattutto, le fondute savoiarde e le raclette, che sono tra i nostri piatti preferiti in assoluto! Riusciamo a mangiarle anche quando fa caldo, ma nel loro ambiente naturale sono ancora più gradevoli.
Durante il viaggio ci siamo fermati (Jean odia le soste non previste che per me, invece, sono il vero motivo di ogni viaggio) ad ammirare il meraviglioso spettacolo del lago di Serre-Ponçon e la splendida cappella che si trova su un’isoletta in mezzo al lago. Dedicata a San Michele Arcangelo, è associata alla Sacra di San Michele, altra meraviglia che si erige proprio a due passi da Torino, la mia città d’origine.
Le soste non previste? Per me sono il vero motivo di ogni viaggio.
La neve aggiungeva il tocco finale a questo spettacolo già estremamente suggestivo in sé. Una diga mantiene il livello del lago costantemente basso, e su una decina di metri si possono vedere delle “gradinate” create in precedenza dall’acqua.
I ragazzi hanno apprezzato tantissimo questo week-end prolungato in montagna. Per loro persino una pozzanghera ghiacciata diventa una meraviglia da osservare (e da condividere con le amiche, quando hai 12 anni!).
Ora noi siamo rientrati a casa, mentre Jean si gode ancora qualche giorno sulle piste. A -25° non lo invidio affatto!
Presto sarò io a partire (al caldo, però, non sono mica scema!). Poi Jean e i ragazzi mi raggiungeranno per un viaggio lungo e avventuroso, fatto esclusivamente di soste non previste. Puoi seguirci qui sul blog oppure su instagram (a proposito, hai visto la mia gallery tutta blu?) per vedere le “prossime puntate”.
La sicurezza in auto
Prima di salutarti ci sono alcune raccomandazioni che vorrei farti, se decidi di metterti in viaggio durante i mesi invernali. In Italia e in molte parti d’Europa in questo periodo c’è l’obbligo, per chi non ha pneumatici invernali, di avere le catene a bordo. Noi le abbiamo in macchina da anni ma non le avevamo mai usate. A dire il vero non avevamo mai nemmeno provato a montarle. Non solo: essendo quelle che avevamo già sull’auto precedente, al momento di tirarle fuori per la prima volta ci siamo chiesti se la misura fosse quella giusta. Fortunatamente lo era (il che non è servito a farci sentire meno stupidi), ma montarle è stato un lavoraccio, il che a -15° diventa un vero e proprio inferno.
Oltre a cinture e seggiolini (indispensabili anche per percorrere solo pochi metri, davanti E DIETRO), pensa anche alle catene: non basta acquistarle, bisogna anche saperle usare!