Transizione
In molti mi chiedete che fine abbiamo fatto. Chi ci segue su Facebook ha letto di alcune delle nostre peripezie.
Il 4 luglio abbiamo caricato noi stessi il camion del nostro “trasloco fai da te”. Peccato che, una volta riempito il veicolo, la casa fosse tutt’altro che vuota. Siamo quindi partiti e abbiamo depositato la nostra roba in un garage (entreremo in possesso della nostra casa solo il 30 agosto). Io sono partita per Torino con i bambini e il cane. Jean ha iniziato il suo nuovo lavoro.
Il fine settimana successivo, Jean ha dovuto tornare ad Annecy per finire di svuotare la casa. Anche il secondo camion era strapieno.
A Torino la situazione non era semplice: ogni volta che restava da solo in casa, Iago abbaiava come un disperato. Il primo giorno qualcuno ha persino chiamato i vigili.
Dopo il mio appello su FB ho ricevuto molti consigli e anche proposte concrete per aiutarmi a risolvere il problema, ma purtroppo nessuna che potesse funzionare.
Mercoledì, da brava mamma kamikaze, ho caricato in macchina bambini, cane, tutti i nostri bagagli e la pianta di fico che ci stiamo portando dietro da Annecy per trapiantarla nella casa nuova, e ho raggiunto Jean.
Il nostro appartamento provvisorio non è poi così male. C’è anche un bel terrazzino con vista mare e la spiaggia è raggiungibile a piedi. Iago si è magicamente calmato e sta tranquillamente da solo per qualche ora. Che fosse un semplice mal di Torino?
Insieme ai bambini, faccio vita da spiaggia al mattino presto e nel tardo pomeriggio. Le ore centrali della giornata le trascorriamo in casa giocando, leggendo, ascoltando musica, mentre Chiara fa il riposino.
Siamo a pochi km dalla nostra nuova casa ma non siamo ancora arrivati a destinazione. Tutte le nostre cose sono inscatolate in attesa del trasloco definitivo. Ci aspetta un mese e mezzo di vacanze “forzate” (vabbé, c’è di peggio!) prima di poterci finalmente godere la nostra nuova “casa nella prateria”.
Anche Leonardo si è preoccupato di tenere informati parenti e amici, scrivendo decine di queste missive, con tanto di francobollo, dietro i nuovi biglietti da visita di papà.
