Super Mario Party per Nintendo Switch
Lo scorso fine settimana siamo dovuti partire per un viaggio non proprio di piacere. Una partenza non prevista, le valigie fatte di corsa, la casa lasciata di punto in bianco, il morale non proprio al massimo, alcuni lavori lasciati in sospeso, tra cui la recensione di due giochi per Nintendo Switch.
Uno dei pregi di Nintendo Switch è quello di potersi trasformare in un attimo da console da casa, attaccata a un televisore, a console portatile, al momento di partire l’ho infilata nel sacchetto verde di fattoremamma e via. I ragazzi hanno giocato un po’ in macchina e Leo mi ha detto che il gioco, Super Mario Party, gli ricordava il primo videogioco della sua vita: Wii party, a cui giocavamo tutti insieme parecchi anni fa. Per la sua giovane età, questo gli è sembrato quasi un gioco… vintage!
Giocare in famiglia
Uno dei vantaggi della Switch, rispetto ad altre console che isolano il giocatore, è quello di poter essere utilizzata da più persone contemporaneamente. Durante il viaggio i ragazzi hanno giocato tutti e tre insieme, ed è stato un sollievo per me sentirli ridere nonostante le circostanze non fossero delle più allegre.
Quella sera abbiamo dormito in albergo e – come raccontavo sopra – i ragazzi hanno insistito perché facessi una partita con loro. Chi mi conosce sa che non sono un’amante dei videogiochi ma Leo ha giocato la carta della nostalgia ricordandomi le partite di Wii Party che giocavamo tutti insieme. E in effetti ho ritrovato la stessa atmosfera e apprezzato ciò che mi ha spinta a preferire la Switch rispetto ad altre console: il fatto di poter giocare tutti insieme.
Con quattro controller e delle sfide diverse per ogni tappa del gioco, abbiamo passato una serata divertente in famiglia. E nonostante la mia scarsa (scarsa è un complimento!) abilità e l’assenza totale di allenamento ho condotto una partita fin quasi alla fine, per poi farmi sbaragliare da Chiara proprio all’ultimo.
Super Mario Party
I personaggi (Mario, Luigi, Peach, Yoshi e tutti gli altri personaggi Nintendo che i nostri figli conoscono bene) si muovono su una piattaforma – a scelta tra quattro opzioni possibili – simile a quella di un gioco da tavolo. Ciascun giocatore tira un dado e avanza delle caselle corrispondenti. Lungo il percorso si presenteranno alcune sfide di abilità che permetteranno al giocatore di guadagnare punti per avanzare sul tabellone . Ogni sfida è diversa e per chi – come me – fosse assolutamente inesperto, le istruzioni sono sempre chiaramente indicate sullo schermo: il gioco entra in modalità “allenamento” e tutti i giocatori possono leggere le indicazioni, poi testare i comandi necessari. Una volta che tutti hanno capito come fare, si riavvia la partita. L’ho trovato molto democratico perché le sfide dei minigiochi sono tutte talmente diverse che ciascuno ha, in base ai propri punti forti, la possibilità di distinguersi in una prova o nell’altra. Ero pronta ad essere umiliata e invece me la sono cavata alla grande, e mi sono anche divertita.
I minigiochi sono tutti diversi e divertenti e possono essere affrontati in modalità “tutti contro tutti”, “uno contro tutti” e tutte le possibili vie di mezzo. Alcune prevedono invece il gioco di squadra, e quindi i giocatori dovranno allearsi per raggiungere un obiettivo comune.
Alcuni esempi di minigiochi:
- Triciclismo
- Lotta per la foto
- Dadoburger in padella
- Matrioska toad
- Memo quiz
Ce n’è per tutti i gusti: sfide di abilità, di velocità, di ritmo, di precisione, di memoria… ciascuno potrà sfoderare i propri talenti e guadagnare punti nel campo che più gli si addice.
Altre modalità
Una console permette di giocare in quattro. Ci si può dividere in squadre o giocare ciascuno per sé.
Insomma, le possibilità sono praticamente infinite, e il denominatore comune resta la convivialità dell’esperienza, la possibilità di poterla condividere e di trascorrere del tempo insieme, mettendo d’accordo anche giocatori di età diverse. Leonardo ha 15 anni, Gloria 13 e Chiara 10. Molti dei giochi che interessano uno di loro sono inadatti, poco interessanti o troppo complessi per gli altri. Con questo invece si sono (o meglio, ci siamo!) divertiti tutti insieme, e sono certa che diventerà, come il suo predecessore, un ricordo di cui riparleremo in futuro.