San Martino
L’11 novembre si festeggia San Martino di Tours. Uno dei santi più popolari in assoluto, caro anche alla tradizione steineriana.
Si narra che un giorno il santo, mentre predicava in un villaggio, perse il suo asino. Al calare della notte i bambini del paese partirono alla sua ricerca con le loro lanterne e lo ritrovarono. Da questo episodio nasce la tradizione delle lanterne di San Martino, in origine intagliate nella barbabietola da zucchero, che sono probabilmente all’origine delle più moderne zucche di halloween.
Ancora una volta, lo scopo di questa festa è quello di portare la luce in un periodo dell’anno in cui questa viene a mancare. Le giornate si accorciano e il fuoco ci aiuta a far fronte al freddo e alle tenebre.
L’episodio più noto della vita del santo è certamente quello del mantello:
Quando Martino era ancora un militare, ebbe la visione che diverrà l’episodio più narrato della sua vita e quello più usato dall’iconografia. Si trovava alle porte della città di Amiens con i suoi soldati quando incontrò un mendicante seminudo. D’impulso tagliò in due il suo mantello militare e lo condivise con il mendicante. Quella notte sognò che Gesù si recava da lui e gli restituiva la metà di mantello che aveva condiviso. Udì Gesù dire ai suoi angeli: “Ecco qui Martino, il soldato romano che non è battezzato, egli mi ha vestito”. Quando Martino si risvegliò il suo mantello era integro. Il mantello miracoloso venne conservato come reliquia.
(Fonte: Wikipedia)
Per celebrare questa festa è tradizione confezionare delle lanterne. Ecco le nostre.
Noi oggi abbiamo approfittato di questo giorno festivo per dare una sistemata al nostro giardino, che ne aveva un gran bisogno. Poi cena “a lume di lanterna” e tutti a nanna…