Salviamo Crystal Ball!
Lo scorso anno, in un negozio di giocattoli qui in Francia, ho trovato un prodotto molto simile alle Crystal Ball. Catapultata nei ricordi della mia infanzia ho voluto condividere questa esperienza con i miei figli e ne ho subito acquistati tre tubetti: uno per ciascuno di loro.
Arrivata a casa ho spiegato loro che si trattava di uno dei più bei giochi della mia infanzia e. Pieni di entusiasmo, abbiamo scartato le confezioni e… che delusione! Impossibile fare dei palloni decenti. Ci siamo rimasti tutti un po’ male. La sera l’ho raccontato a mio marito e gli ho chiesto se conosceva le Crystal Ball. Mi ha detto di no. Allora ho fatto una ricerca in rete e ho scoperto che l’azienda è italiana.
Sempre in presa a quell’ondata di nostalgia, li ho contattati proponendo loro di collaborare per promuovere il loro prodotto. Il titolare mi ha risposto di essere interessato ma poi ci siamo persi, ciascuno nel tran tran delle proprie cose da fare, e non se n’è più parlato. Fino a qualche giorno fa, quando ho ricevuto un’e-mail nella quale mi diceva che non si era dimenticato di me.
Il giorno dopo ha iniziato a circolare in rete la notizia che l’azienda è in crisi e che rischia di chiudere. Per scongiurare questa eventualità il proprietario, signor Pasini, ha organizzato un flash mob (che si è tenuto ieri a Milano) e lanciato una campagna di crowdfunding su Eppela. Trovate qui tutte le opzioni per sostenere l’azienda con una donazione o con l’acquisto di prodotti.
Ma perché dovremmo aiutare quest’azienda? In fondo siamo tutti vittime della crisi…
Proprio per questo credo che dovremmo farlo. Perché il signor Pasini è uno di noi. Una persona che ha avuto un’idea creativa e ha saputo trasformarla in un business. Oggi si trova in difficoltà e non molla. Continua a lottare.
Quando, nel 2008, mio marito ha perso il lavoro e poi si è rotto una gamba, mentre il Natale era alle porte e io ero incinta di nove mesi (con Leonardo e Gloria ancora piccoli), alcuni suoi compagni di squadra sono venuti a farci gli auguri. Ci hanno portato un pensierino e un biglietto. Dentro al biglietto c’erano 300€. Una situazione imbarazzante, qualcuno la definirebbe addirittura umiliante. Ci stavano praticamente facendo l’elemosina. Oltretutto quei 300€ non erano che una goccia nel mare di difficoltà (economiche e pratiche) che stavamo attraversando. Ma io l’ho trovato un gesto bellissimo. C’era una famiglia in difficoltà, e hanno deciso di aiutarla. Ciascuno come poteva, ma non sono rimasti con le mani in mano.
Oggi è il signor Pasini a trovarsi in difficoltà e io voglio aiutarlo. Perché lo devo all’Universo. Lo devo al mio karma, che ha messo sulla mia strada persone pronte ad aiutarmi quando ne avevo bisogno. Darò il mio contributo acquistando le Crystal Ball, che saranno una meravigliosa sorpresa per i miei figli (e non solo!) e parlando qui della sua iniziativa.
E voi? Non morite dalla voglia di far conoscere Crystal Ball ai vostri bambini?