Riprogrammare i sogni e smettere di fare incubi
L’auto corre ad una velocità terrificante lungo le strade di una grande città e una creatura raccapricciante, con enormi occhi, la insegue e si avvicina sempre più…
Si tratta di un sogno, ovviamente, e quando Emily Gurule, 50 anni, insegnante, lo racconta al dottor Barry Krakow, lui non le chiede di decifrarne il simbolismo ma la invita a trasformarlo.
“Nella tua mente, con il pensiero e con l’immaginazione, prenditi qualche minuto, chiudi gli occhi, e modifica il tuo sogno come preferisci” dice il Dottor Barry Krakow, fondatore della P.T.S.D. Sleep Clinic allo Maimonides Sleep Arts and Sciences Center, che conduce una ricerca sugli incubi.
Ed ecco che l’auto nera diventa una Cadillac bianca, che viaggia tranquillamente senza niente che la insegue. E gli enormi occhi diventano bolle di sapone, che fluttuano dolcemente sopra la città…
“Questo è il nuovo sogno” dice il dottor Krawok alla signora Gurule. “L’incubo è lì” – indica un punto dall’altro lato della stanza “e non ci interessa. Ci stiamo occupando del nuovo sogno.”
Imagery Rehearsal Therapy
Questa tecnica, utilizzata quando i pazienti sono svegli, è chiamata Dream Mastery o Imagery Reharsal Therapy, e fa parte della preparazione alla terapia del sogno che il dottor Krakow ha contribuito a sviluppare. La terapia viene utilizzata con persone frequentemente soggette ad incubi, oggi considerati un vero e proprio disturbo, che questo genere di terapia cognitiva può aiutare a ridurre (sia in termini di frequenza che di intensità) o addirittura ad eliminare.
Il trattamento è controverso. Alcuni terapeuti di stampo junghiano considerano i sogni come importanti messaggi della nostra mente inconscia e sono reticenti all’idea di modificarli.
Secondo Jane White-Lewis, psicologa di Guilford, Connecticut, formata al Carl Jung Institute di New York, gli incubi sono importanti: sono “messaggi scritti in grassetto”.
Secondo la dottoressa White-Lewis, che non lavora con pazienti affetti da traumi gravi, eliminare un incubo significa perdere l’opportunità di coglierne il significato. Trasformare gli occhi minacciosi in bolle di sapone potrebbe aver privato al signora Gurule della possibilità di scoprire cosa quegli occhi intendevano dirle.
Un incubo è un’esperienza onirica inquietante che turba la nostra anima travolgendola in un turbine di scenari macabri e demoniaci. La dottoressa White-Lewis è autrice del saggio “In difesa degli incubi”, pubblicato nel libro “The Dream and the Text: Essays on Literature and Language” edito dalla State University of New York Press nel 1993.
Incubi e stress post traumatico
Gli incubi hanno incuriosito e turbato le persone per secoli. Il loro significato è stato studiato da terapisti e analisti di ogni scuola di pensiero: i loro effetti sono così potenti che un singolo, terrificante incubo può condizionare una persona per il resto della vita.
Secondo la Sleep Research Society tra il 4 e l’8 per cento degli adulti sono soggetti ad incubi una o più volte alla settimana, ma la percentuale sale al 90% in categorie come i veterani e le vittime di stupro. Secondo il dottor Krakow, il trattamento dello stress post traumatico deve affrontare attivamente anche il problema degli incubi.
L’IRT (Imagery Reharsal Therapy) viene utilizzata per aiutare veterani e soldati in servizio in zone di guerra. Nel 2010 il dottor Krakow ha tenuto un laboratorio di IRT e terapia dei disturbi del sonno rivolto a terapeuti, medici e psichiatri, molti dei quali lavorano con i militari, e numerosi studi sono stati effettuati in merito negli ultimi anni.
Gli studi clinici
Anne Germain, professore di psichiatria alla University of Pittsburgh School of Medicine, ha studiato gli effetti dell’IRT, e della prasozina, farmaco utilizzato contro l’ipertensione, che sembra ridurre gli incubi.
I test preliminari effettuati su 50 veterani hanno dimostrato che entrambi i metodi erano efficaci nel ridurre incubi e altri sintomi da stress post traumatico, sebbene con alcune differenze da un paziente all’altro.
Deirdre Barrett, psicologa alla Harvard Medical School ed esperta in incubazione dei sogni (induzione del sogno a scopo terapeutico) e relazione fra trauma e sogni, si dice sorpresa dal crescente interesse nei confronti degli incubi come risultato di traumi derivanti da guerre e torture.
“In passato l’interesse degli psicologi per i sogni si limitava all’interpretazione” afferma “ora si è scoperto che è possibile influenzare e programmare i sogni, e modificare gli incubi.”
Anche Hollywood si è interessata all’argomento: nel film “Inception” il protagonista si infiltra nei sogni altrui per carpire importanti informazioni. Il film introduce la tecnica del sogno lucido, un’altro strumento utilizzato da medici e psicologi per aiutare i pazienti a capire che stanno sognando.
Il sogno lucido
Il sogno lucido è un’esperienza alla portata di tutti: se ti interessa scoprire e sperimentare questa tecnica te ne parlo qui:
La dottoressa Barrett appoggia l’utilizzo della tecnica di Krakow, sottolineando l’importanza di affiancarla ad un trattamento psichiatrico o ad una terapia comportamentale per curarne le cause.
In ogni caso, afferma, “Barry [Krakow] ha fatto un ottimo lavoro raccogliendo numeri, statistiche e prove dell’efficacia di questa tecnica.”
La tecnica del dottor Krakow comprende in genere quattro sedute di gruppo e dieci sedute individuali, anche se spesso ne bastano cinque.
In clinica arrivano pazienti come la sigora Gurule, che si è rivolta a Krakow per un problema di sonnolenza e per il russare, e ha scoperto di soffrire di incubi causati da un trauma. Altri arrivano con una diagnosi di stress post traumatico o semplicemente a causa degli incubi, e scoprono di soffrire di disturbi del sonno.
Gli studi del dottor Krakow, condotti su oltre mille pazienti e pubblicati sulla rivista della Sleep Research Society, hanno dimostrato una forte connessione fra stress post traumatico e numerosi disturbi del sonno.
Il dottor Krakow definisce la sua piccola clinica come un “bed-and-breakfast without the breakfast.” Ha quattro piccole camere con lenzuola color pastello e quadri rilassanti di pesci e spiagge. I pazienti dormono con dei sensori che ne monitorano il sonno, la respirazione e i movimenti.
Dopo aver iniziato come interno e lavorato al pronto soccorso, il dottor Krakow iniziò a interessarsi agli incubi con un gruppo di colleghi dell’University of New Mexico verso la fine degli anni ’80. Grazie ad un finanziamento del National Institute of Mental Health, condusse importanti ricerche tra il 19995 e il 1999, osservando gli effetti dell’Imagery Reharsal Therapy su 168 vittime di violenza sessuale che soffrivano di incubi.
I risultati di una delle sue ricerche furono pubblicati nel 2001 sul Journal of the American Medical Association. Il 95% dei soggetti esaminati soffrivano di stress post traumatico (da moderato a severo), il 97% aveva subito violenza sessuale, nell’ambito della quale un 77% aveva rischiato la vita, mentre il 58% era stata vittima di abusi sessuali durante l’infanzia.
Il gruppo di 88 donne partecipò a tre sedute di IRT mentre un gruppo di controllo rimase in lista d’attesa e continuò i trattamenti già intrapresi. Delle 114 persone che parteciparono allo studio fino alla fine (tre o sei mesi), quelle del gruppo di Krakow avevano significativamente ridotto gli incubi notturni, mentre il gruppo di controllo non mostrava miglioramenti significativi. Anche i sintomi dello stress post traumatico furono ridotti nel 65% delle partecipanti, mentre rimasero invariati nel gruppo di controllo.
Insieme ad altri ricercatori, il dottor Krakow continuò a pubblicare studi sull’Imagery Reharsal Therapy, e il 70% dei pazienti trattati mostrarono una significativa riduzione della frequenza degli incubi già dopo due settimane di terapia.
Un nuovo copione
Roberta Barker, 55 anni, fu una delle prime pazienti del dottor Krakow e partecipò allo studio pubblicato sul JAMA. Era stata rapita in giappone, dove si trovava per insegnare l’inglese, violentata e torturata per tre giorni prima di riuscire a fuggire.
I suoi incubi, nei quali riviveva quell’orrore ancora e ancora, erano così spaventosi che le impedivano di dormire. I farmaci non avevano effetto. La donna era sull’orlo del suicidio.
“Bevevo caffè dalla mattina alla sera” disse durante una recente visita alla clinica di Krakow “Diverse volte a settimana rivivevo quei tre giorni in una notte sola.”
Quando il dottor Krakow le disse che gli incubi potevano essere il frutto di un condizionamento e che lei stessa era in grado di cambiare quella che era ormai diventata un’abitudine, lei fu molto scettica. Il dottore le spiegò che avrebbe potuto preparare un altro copione, un nuovo sogno, e metterlo in scena per sostituire i frequenti incubi di rapimento e violenza.
“Troppo facile” ricorda di avergli detto “non può funzionare”.
Alcuni pazienti decidono di modificare in parte la trama dei loro sogni: una vittima di stupro può decidere ad esempio di mettere in scena un sogno nel quale si difende dal suo aggressore con una mazza da baseball. Ma la signora Barker optò per un sogno completamente diverso.
“Ho sempre amato gli uccelli: uccelli selvatici, colombe, storni e ghiandaie” disse “li ho spesso nutriti. L’immagine era così concreta che potevo sentirli battere le ali e cantare. Oggi non mi sveglio più urlando: mi sveglio e so di aver sognato degli uccelli.”
[Testo liberamente tratto da “Following a Script to Escape a Nightmare” di Sarah Kerwhaw, pubblicato sul New York Times il 27 luglio 2010]
Programma i tuoi sogni
Se soffri di stress post traumatico, rivolgiti ad uno specialista per liberarti dai tuoi incubi. Se i tuoi incubi sono occasionali e non legati a disturbi mentali, puoi imparare a riprogrammarli da te grazie all’autoipnosi.