Giocare con Multiprint

 

Nella mia famiglia ci sono ruoli che si trasmettono di generazione in generazione. C’è, ad esempio, la zia cuoca provetta. Per me è sempre stata la sorella di mia madre; per i miei figli è invece mia sorella. Poi c’è la zia simpaticona, che per me è una zia acquisita mentre per i miei figli è la sorella del papà. I miei figli non hanno – invece – la zia creativa perché la zia creativa, in famiglia, sono io.

Quando arrivano a casa mia i miei nipoti mi chiedono subito quali attività ho da proporre, mentre i loro genitori mi chiedono un bicchiere del rosé tipico della nostra zona. Mi fa sempre piacere accontentare sia le richieste degli uni che quelle degli altri.

Così, durante la loro ultima visita, mentre i genitori si rinfrescavano, io ho tirato fuori i kit ricevuti da Multiprint, un’azienda tutta italiana che da oltre 80 anni produce timbrini giocattolo realizzati con legno e gomma naturali, e che condivide quella che è da sempre la mia filosofia: sporcarsi è la parte più divertente del gioco. Quando poi lo si può fare in tutta sicurezza, anche i genitori più perfezionisti riusciranno a ridere degli innocui pasticci dei propri figli.

I prodotti Multiprint si trovano nei supermercati, nei negozi di giocattoli, in Autogrill e – per chi preferisce lo shopping online – su Amazon. Se non li conosci ancora puoi dare un’occhiata alla vasta gamma di prodotti proposti sul loro sito: sono tutti rigorosamente prodotti in Italia, con un’attenzione particolare ai materiali utilizzati e alle norme di igiene e di sicurezza europee.

Per conoscere il rivenditore più vicino a te puoi scrivere a contact@multiprintitalia.it indicando il luogo in cui vivi e il prodotto che ti interessa.

 

Ma torniamo a noi…  se mio nipote Oscar si è subito fiondato sulla valigetta di Cars, le bimbe si sono divertite moltissimo con la lavagnetta Stampsplash, sulla quale si scrive con un “pennarello” ad acqua. I disegni e i timbri così realizzati sono effimeri, e scompaiono una volta asciutti.

Mentre giocavano Eva (4 anni, figlia del nuovo compagno di mia cognata) sentiva Oscar e Charlotte chiamarmi zia. Lei, che fino a quel momento mi aveva sempre chiamata per nome, mi ha guardata e mi ha chiesto:

«Come posso chiamarti?»

«Puoi chiamarmi Claudia» le ho risposto «oppure, se preferisci, puoi chiamarmi zia»

«Ok, zia!» ha risposto lei, correndo ad abbracciarmi.

E così adesso anche Eva ha la sua zia creativa 😉