Montessori: Giochiamo a stimolare i sensi
Nelle scorse settimane la nostra casa ha subito l’ennesimo cambiamento pre stare al passo con l’evoluzione dei suoi inquilini.
Il tavolo da disegno dei bambini era ormai diventato meta molto ambita dai nostri due cuccioli che, ormai in grado di raggiungerne la superficie, mangiucchiavano pastelli a cera a volontà. Lo abbiamo quindi trasferito in sala giochi.
Al suo posto, in soggiorno, un mobile steineriano che ci segue da diversi traslochi e che si può usare in mille modi. Qui lo vedete in veste di scaffale.
Ai piani inferiori, oggetti a prova di Chiara e di Iago: una scatola di costruzioni in legno, qualche “indistruttilibro“, il nostro album di famiglia e due giochi di ispirazione montessoriana fatti da noi.
Al piano superiore la scatola in cui Gloria tiene tutto il necessario per farsi bella: pettini, spazzole, mollettine per i capelli e il suo burro cacao. Poi il nostro family heart, sempre a portata di mano, e un puzzle-alfabeto particolarmente amato in questo periodo.
Un po’ più in là, l’altra metà del mobile contiene alcuni dei materiali che sono stati “sfrattati” dal tavolino. I bambini li hanno così a portata di mano se vogliono scarabocchiare sul tavolo del soggiorno.
Anche in questo caso, ai piani bassi abbiamo sistemato oggetti accessibili anche a Chiara: la pianola/xilofono e la scatola contenente il nostro “gioco dello yoga“. Un po’ presto per lei? Beh, Chiara trova le carte piuttosto interessanti da manipolare (e anche da mangiucchiare, a dire il vero). Ultimamente si unisce spesso a noi quando facciamo yoga. A modo suo, ovviamente…
Questa seconda metà del mobile contiene: gli ultimi capolavori di Leonardo e Gloria, pastelli, pennarelli, matite e materiali vari per scrivere e disegnare, i nostri timbri e l’inchiostro.
Al piano di sotto, appunto, la pianola e il gioco dello yoga. Nelle due ceste sottostanti (Ikea), alcuni dei nostri giochi preferiti: i cubi di legno con le lettere dell’alfabeto, kapla e bhavati.
Ma veniamo ai giochi montessoriani di cui vi parlavo poco sopra. Lo so, lo so, la Montessori li avrebbe chiamati “materiali”. Ma noi preferiamo chiamarli “giochi”. Si tratta comunque di “strumenti” volti a stimolare i sensi.
Il primo è semplicemente un vassoietto contenente quattro barattolini di vetro infrangibile*. Ogni barattolino contiene qualcosa di diverso. Noi abbiamo usato ciò che avevamo in casa: grani di mais, semi di girasole, fagioli secchi e miglio.
Per Chiara si tratta semplicemente di oggetti interessanti da manipolare.
Leonardo e Gloria giocano invece a riconoscere, dal suono, il contenuto dei barattoli.
Il secondo è, invece, il “gioco delle coppie”.
Il principio è lo stesso dei barattolini. In questo caso lo scopo è, però, di stimolare il senso del tatto.
La scatola contiene ritagli di stoffe diverse. Due per tipo. Noi abbiamo usato lino, cotone, lana, seta, micropile e denim.
Ancora una volta per Chiara il gioco (o, se vogliamo dargli un nome più altisonante, l’esercizio sensoriale) consiste semplicemente nello stropicciare, strapazzare… e assaggiare i vari pezzetti di stoffa.
Per i più grandicelli invece, la sfida sta nel riconoscere i vari scampoli servendosi unicamente del senso del tatto, e di accoppiarli.
Un gioco molto interessante, ideale per i lunghi pomeriggi passati in casa.
Potrete realizzarlo a costo zero, con i vostri scampoli di tessuto e una qualsiasi scatola che avete in casa. Potete anche coinvolgere i bambini nella preparazione. Saranno felici di ritagliare i pezzetti di stoffa!
*Attenzione: si tratta sempre di vetro, e va comunque maneggiato con cura. In alternativa, potete utilizzare barattoli di plastica.