10 Anni di Blog, e un Bel Restyling
Se conosci l’immagine qui sopra significa che segui questo blog da parecchi anni. La foto ritrae le manine di Chiara (oggi otto anni) quando non aveva ancora soffiato la sua prima candelina. Se invece hai scoperto questo blog da poco, forse ti chiederai il perché de “La casa nella prateria”.
Da bambina vivevo a Torino, in un appartamento al quarto piano nel quartiere di San Salvario. Dal balcone non vedevo altro che due immensi platani piantati nel cortile. Questo apparteneva ad uno degli appartamenti del pianterreno: non potevamo quindi andarci a giocare. Un giorno, tornando da scuola… i platani non c’erano più. Al loro posto una splendida “vista cemento”. Questa perdita mi ha rattristata moltissimo e ha accentuato in me la nostalgia per la natura. Guardavo in TV gli episodi de “La casa nella prateria” e sognavo una vita simile a quella della famiglia Ingalls.
Nonostante ci fossi nata e cresciuta, non mi sono mai abituata alla vita in città. I momenti più felici della mia infanzia sono quelli trascorsi in campagna nella casa dei miei nonni. Crescendo questa nostalgia si è affievolita. Ho studiato le lingue e vissuto in diverse grandi città d’Europa, che offrivano tutto quello di cui sentivo il bisogno a quell’età.
La Svolta
Quando sono rimasta incinta ho deciso che mio figlio non sarebbe cresciuto in mezzo al cemento: volevo vederlo correre libero in mezzo alla natura.
Attenzione, la mia non è una critica alla vita in città: molte persone ci vivono felicemente e molti bambini ci crescono armoniosamente. Per me non è stato così, e il ricordo di quel malessere, di quel sentirmi “in gabbia” mi ha spinta a fare un passo enorme: mollare tutto e trasferirmi in campagna.
Avendo già girato parecchio, il “mollare tutto” non era un problema per me: ci ero non solo abituata ma addirittura assuefatta. Era una voglia che mi prendeva ogni due-tre anni. La campagna invece era una grande incognita. A parte i lontani ricordi delle vacanze trascorse dai nonni, non avevo alcuna confidenza con la natura.
Per mesi io e Jean abbiamo portato avanti le trattative su dove andare a vivere. Io sognavo la Toscana, lui l’Alta Savoia. Ci siamo detti che saremmo andati nel primo posto in cui avessimo trovato casa e lavoro. E siccome – nonostante il grandissimo amore per il mio Paese mi tocca ammetterlo – l’Italia non è il posto più semplice per chi vuole ricominciare da zero, senza casa e senza lavoro, siamo finiti nelle campagne intorno ad Annecy: una cittadina meravigliosa che ti consiglio caldamente di visitare.
Un Nuovo Inizio
Nella nostra nuova casa sono rinata. Nel frattempo era nata Gloria e, nonostante la stanchezza e la solitudine dei primi tempi, le passeggiate quotidiane nel bosco mi ricaricavano le batterie. Ogni pianta, ogni fiore, ogni animale incontrato sul cammino era una scoperta, che ammiravo con occhi pieni di meraviglia, proprio come i miei figli. Insieme a loro sono tornata un po’ bambina anche io, e ho sperimentato tutte quelle cose che mi erano mancate durante l’infanzia. Grazie anche allo yoga e alla psicoterapia sono uscita dalla depressione che mi attanagliava ormai da diversi anni e ho ricominciato a vivere. In questo clima di grande felicità è arrivata Chiara.
Non è stato tutto rose e fiori, ma non ho mai rimpianto la nostra scelta di una vita in stile “Casa nella prateria“. Proprio per questo ho chiamato così il blog, aperto subito dopo aver preso la decisione di trasferirci.
Dopo dieci anni, un trasloco in Provenza e con la voglia di ripartire che bussa alla porta, l’obiettivo iniziale è stato raggiunto e addirittura superato (chi avrebbe mai detto che, grazie a questo blog, avrei potuto reinventarmi dopo la lunga pausa lavorativa dovuta alla maternità e addirittura tradurre per la prima volta in italiano i libri originali di Laura Ingalls della serie “La casa nella Prateria“, che tanto avevo amato nella loro versione originale?) ma tante nuove avventure restano ancora da vivere.
Con gli anni (ne sono passati DIECI da quando ho pubblicato il primo post su questo blog!) anche gli argomenti trattati sono cambiati: dal babywearing e il lavoro a maglia allo yoga e alla vita con gli adolescenti. C’è chi ha nostalgia di quei tempi ma purtroppo indietro non si torna e le nostre priorità, oggi, non sono più le stesse. Ogni passo del nostro percorso è stato prezioso perché ci ha portati fin qui.
Durante il restyling del blog al quale ho lavorato nelle ultime settimane insieme a Matteo di colorinside, ho deciso di eliminare “La casa nella prateria” dalla testata del blog. Ho anche meditato di cambiare l’url per trasformarla in claudiaporta.com, più elastico, versatile e, soprattutto, professionale (quando dai un biglietto da visita con scritto sopra “La casa nella prateria” ti guardano tutti con aria interrogativa). Ma a quanto pare quel passato non è poi così lontano, e all’ultimo momento non sono riuscita a lasciarmi alle spalle tutti questi anni di “casa nella prateria”.
Da oggi, quindi, il blog sarà accessibile sia da lacasanellaprateria.com che da claudiaporta.com (che potrò stampare sui biglietti da visita per le questioni lavorative “serie”). Tra i cambiamenti andati a buon fine, invece, un nuovo tema personalizzato, foto più grandi, nuovo logo, niente più sidebar, e il menu fotografico in home page. Cosa ne pensi? Ti piace questo nuovo look?