I figli crescono, le mamme anche

L’era dei blog sembra ormai tramontata, ma non sono certa che si tratti di una cosa definitiva. I social network sono senz’altro molto più di moda e di facile consultazione, ma i creatori di contenuti hanno continuamente la spada di Damocle degli algoritmi che possono cambiare da un momento all’altro, o dell’Elon Musk di turno che può comprare la piattaforma sulla quale spopoli e far fuggire tutti gli utenti.

Con il blog è diverso. Il blog è casa tua, le regole le fai tu. A volte anche poco ortodosse. Mi torna in mente un hater che tanti, tanti anni fa, mi scriveva cose orribili nei commenti. Inizialmente li bloccavo ma aveva così tanto a cuore il suo progetto che cambiava indirizzo IP, o e-mail, e tornava sempre a commentare. Allora ho deciso (è incredibile ma si può fare!) di modificare i suoi commenti. Cambiavo il testo e gli facevo scrivere sperticate lodi su di me e sul mio lavoro. Lui si arrabbiava tantissimo, accusandomi di scorrettezza. Eh sì, lo ammetto, con lui sono stata scorretta. E probabilmente anche con chi ha letto quei commenti, ma grazie a questa scorrettezza nel giro di pochi giorni mi sono liberata di uno stalker che mi tormentava da mesi. Ho adottato un rimedio estremo per un male estremo.

Ma non è di questo che volevo parlare. Ogni tanto qualcuno mi chiede dei miei figli, che i lettori di questo blog hanno visto crescere e, nel caso di Chiara, addirittura nascere. Ebbene, come era prevedibile… sono diventati grandi. E, contrariamente alle previsioni di quelli che allora odiavano non solo me ma le mamme blogger in generale, la mia vita (e quella delle mie colleghe di allora) ha ancora un senso. Ma procediamo con ordine.

Leonardo e Gloria vivono ormai fuori casa. Leo ha oggi ventun anni. Studia giurisprudenza, scelta che mi ha molto sorpresa ai tempi perché lui ha un temperamento estremamente creativo. E invece, pur non avendo nessuna voglia di diventare avvocato, notaio o di intraprendere altri mestieri “classici” legati al suo percorso di studi, sta andando avanti con costanza valutando le mille opportunità che si aprono oggi ad un giovane laureato in legge, e trascorre quest’anno in Irlanda con il progetto Erasmus. Continua a praticare il calistenics, che ha iniziato da autodidatta verso i quindici anni e che è la sua vera grande passione.

Gloria ha diciannove anni, è iscritta a psicologia e lavora come guida in un museo. Come già scrivevo quando di anni ne aveva cinque, è estremamente autonoma e per vederla bisogna aspettare il Natale. Per sentirla al telefono basta chiamarla una decina di volte. Magari all’undicesima risponde. Corre come una gazzella e ha un naturale senso dell’umorismo che, secondo me, potrebbe diventare una carriera.

E poi c’è la piccola Chiara, che piccola non è più, ma che non ha ancora l’età per lasciare il nido. Compirà presto sedici anni e ha tutta l’aria della ragazza modello, seria e studiosa. Ma non voglio sbilanciarmi troppo perché i genitori sono sempre gli ultimi a sapere quello che i figli combinano quando non li vedono. Suona la batteria e adora la matematica.

Una cosa incredibile è che nessuno dei tre (o meglio, nessuno dei due ormai maggiorenni per ora) mi ha ancora denunciato o rimproverato per aver pubblicato le loro foto in rete, cosa che che, ho la presunzione di affermare, ho sempre fatto in modo rispettoso e consapevole.

E io? Quella mamma sfigata tutta casa e figli, lavoro ai ferri e biscotti fatti in casa? Come sopravvivo ora che il nido è quasi vuoto? Incredibile ma vero, non solo sopravvivo, ma vivo, nel vero senso della parola. La partenza di Leonardo è stata molto dolorosa, non solo perché era il primo ma anche perché è avvenuta subito dopo il divorzio, con ancora tanti problemi e interferenze che hanno complicato la nostra relazione. Ora è un uomo e, a distanza, ha capito tante cose che prima non capiva. E io sono fiera del suo percorso.

Anche quella di Gloria è stata dura, perché lei mi è stata molto vicina nei momenti difficili e il giorno che, l’estate precedente alla sua partenza, mi ha detto: “Ti rendi conto che non passeremo mai più così tanto tempo insieme?” sono scoppiata in lacrime. Il caso ha voluto invece che passassimo moltissimo tempo insieme l’estate successiva, che credo sarà davvero l’ultima ma che sono grata di aver vissuto.

Poi, progressivamente, la tristezza lascia spazio al momento presente, alle serate in tête à tête con Chiara, ai viaggi in solitaria, all’amore e alla cura di una nuova relazione, e al’ennesima nuova fissa che assorbe piacevolmente molte delle mie energie: la ceramica. E poi c’è la mia vera, grande passione, che è la scrittura. Se è da un po’ che non pubblico non è perché non scrivo più ma, al contrario, perché mi sono dedicata ad un progetto che mi ha tenuta impegnata per quattro anni. Ho infatti realizzato, a quasi cinquant’anni, la prima metà del mio più grande sogno professionale: scrivere un romanzo. La seconda metà consiste nello scoprire che è abbastanza buono da essere pubblicato e letto, ma questa è un’altra storia.

Insomma, i figli crescono, ma le mamme oggi non imbiancano più se non per scelta, e anche per le ex mamme blogger c’è una vita “dopo i figli”. Spero che, chi all’epoca si preoccupava tanto per il nostro destino, possa ora sentirsi sollevato.

E voi? Voi lettrici affezionate, voi mamme blogger di prima generazione, cosa fate oggi?