Giocattoli Fatti a Mano: Tesori di Famiglia
Ti ricordi di Aurora? Ho creato questa bambola ai ferri nel febbraio del 2008 per Gloria, che allora aveva tre anni, ed è stata una delle sue compagne di gioco preferite per tanto tempo. Poi, crescendo, i suoi interessi sono cambiati e la bambola è rimasta al fondo di qualche cesta.
La scorsa settimana, mentre facevo un po’ di decluttering, Chiara l’ha ripescata e se n’è innamorata. La bambola non ha più il vestito e ha perso parecchi capelli ma questo per lei non è un problema. Mi ha chiesto di chi fosse, e quando le ho risposto che era di sua sorella, è andata a chiederle di regalargliela.
Gloria ci ha pensato un attimo. Mi sembrava di vedere un fumetto con tutti i suoi ricordi insieme ad Aurora. Poi ha guardato Chiara, le ha sorriso e ha detto “va bene”.
Felicissima, lei mi ha chiesto se poteva ricucirle il braccio che era un po’ allentato e aggiungerle dei capelli. Le ho mostrato come fare e lei si è messa al lavoro, cucendo un capello alla volta sulla testa spelacchiata della bambola. Le ho detto che aveva un nome, e le ho chiesto se volesse saperlo. Mi ha risposto «Per ora no». Vuole essere libera di dargliene un altro, se le dovesse venire in mente.
Io non posso che essere felice del fatto che Aurora (o come si chiamerà ora che è stata adottata) abbia una “seconda vita”. So che il tempo passato a creare giocattoli per i miei figli non è stato sprecato. In questo modo ho insegnato loro:
- che dietro ad ogni oggetto c’è il lavoro di una o più persone
- che ciò che immaginano può essere trasformato in realtà
- che ciò che si rompe può essere riparato, utilizzando la propria inventiva e le proprie mani
Gloria ha imparato da sola a “lasciar andare” un oggetto a lei caro, sapendo che Chiara lo apprezzerà di più. Ha imparato a gioire della gioia di sua sorella, e questo è un grande passo, un importantissimo traguardo.
Sono ancora tante le bambole fatte a mano che abitano in casa nostra. Alcune vengono ancora utilizzate, altre stanno sedute in un angolo, altre dormono in fondo ad una scatola. Spero che avranno tutte una seconda vita, quando i miei figli saranno pronti a passarle ad altri bambini.
Perché i giocattoli fatti in casa sono come membri della famiglia e, come i figli, prima o poi si staccano da noi e vanno a vivere con qualcun altro. I giocattoli fatti in casa non finiscono mai in pattumiera, perché hanno un valore aggiunto: il valore sentimentale, oltre alla consapevolezza del lavoro che hanno rappresentato.
Creare giocattoli con i propri figli è un’esperienza meravigliosa. Se non sai cucire o lavorare a maglia ci sono tante altre cose che puoi costruire insieme a loro: dalle carte al gioco dell’oca; dalle barchette con i gusci di noce agli origami.
Se ti servono delle idee, nel mio libro “Giochi con me?” ne troverai per tutti i gusti.
E tu?
Hai ancora (o ricordi) dei giocattoli fatti a mano dai tuoi genitori o da una persona cara durante la tua infanzia?
Hai già creato dei giocattoli per i tuoi figli? Se sì, raccontaci quali: saranno idee utili per chi legge questo post!