La Festa della Rete: perché ci sono andata, perché ci tornerò
Lo scorso settimana si è tenuta a Rimini quella che una volta si chiamava la Blogfest e che oggi è diventata la Festa della Rete. Per la prima volta ho partecipato anche io. È stata una bella sfacchinata ma ne è valsa davvero la pena. Adesso vi racconto perché.
1. Non avevo mai visto Rimini
Ebbene sì. Sono tantissimi i posti in Italia che ancora non conosco, ma adesso ce n’è uno in meno. Questi eventi, per chi bazzica un pochino in rete, sono un’ottima scusa per scoprire posti nuovi. Ho mangiato piadine indimenticabili e bevuto uno dei migliori cappuccini della mia vita (alla pasticceria Tino, Viale Amerigo Vespucci).
2. La timeline prende vita
Giri per strada e ti sembra di stare su un social network. Vedi scorrere davanti ai tuoi occhi, in carne ed ossa, la tua timeline di facebook o il tuo twitter stream. Puoi persino andare a correre con le stesse persone che di solito “sfidi” su runtastic o su Nike+!
3. Le persone sono più belle dal vivo!
Se, come me, lavorate con il web, avrete sicuramente occasione di interagire con persone che non avete mai incontrato dal vivo. In genere scegliamo le foto riuscite meglio per i nostri profili social, e si potrebbe pensare che la maggior parte degli incontri dal vivo siano – per questo – esteticamente deludenti. Invece quello che dalla foto non si vede sono le espressioni, il sorriso, l’energia. Ed ecco che alcune persone (non tutte, purtroppo) sono di gran lunga più belle dal vivo, e non perché “si vendono male” come ha prontamente commentato Barbara quando le ho fatto questo complimento, ma semplicemente perché emanano qualcosa che, tramite lo schermo, non passa.
4. Ci sono in giro un sacco di persone meravigliose, e io non le conosco!
Alla festa della rete ci sono personaggi più o meno noti che seguiamo in rete e che fa sempre piacere incontrare dal vivo. Ma ci sono anche tante persone che stanno “dietro le quinte” e che sarebbe difficile scovare senza “buttarsi nella mischia”. Ecco, io mi sono buttata e torno a casa con una manciata di nuovi contatti molto interessanti sia sotto l’aspetto personale che professionale.
5. Ritrovare i vecchi amici
Ci sono facce che conoscevo solo in formato avatar e altre che sono entrate a far parte della mia “vita reale”. Il web mi ha regalato amicizie profonde e sincere con persone che non riesco a vedere quanto vorrei. Ed ecco una scusa in più per rivedere la mia carissima amica Daniela (alias Mammagiramondo), l’inimitabile, inarrivabile, insostituibile famiglia Schenardi e la mia guru Smamma.
6. Ritrovarsi (paradossalmente) nel “Qui e Ora”
Tornare a casa dopo un week-end lungo e rendersi conto, al momento della stesura di questo post, di aver scattato solo un paio di foto. Possibile? A quanto pare sì. Ero così impegnata a vivere il momento presente che mi sono dimenticata di immortalarlo. Questo non è un bene per l’estetica di questo post ma è una cosa preziosissima a livello esperienziale. Una volta si diceva “presenza mentale” e la predicavano i monaci buddisti. Oggi la chiamano “mindfulness” e ci sono fior di guru che la insegnano a noi occidentali, figli del multitasking. A volte però sboccia così, spontaneamente, nel momento e nel luogo più inaspettato, e ci regala momenti meravigliosi.
Sei buoni motivi per cui sono felice di esserci andata e per cui cercherò di tornarci presto. Nel frattempo mi preparo per Todi Appy Days, «il primo evento italiano, dedicato alle applicazioni mobile, al wearable tech e all’internet of things, durante il quale si potranno vedere e provare le tecnologie applicate alla vita di tutti i giorni e come queste cambiano le nostre abitudini».
Ci andrò per presentare la mia app ma anche per tutti i motivi elencati qui sopra. Se siete da quelle parti ci vediamo giovedì 25 alle 17 alla Sala del Consiglio!