Doudou
Ci sono parole intraducibili. Doudou (leggi dudù) è una di queste.
Quello di Leonardo decisamente originale. Si tratta di un coltellino di legno che fa parte di un gioco composto appunto dal coltellino, un tagliere e delle verdure di legno divise in due o più parti. I vari pezzi si uniscono tra loro con del velcro e il bambino, con il suo coltellino, può giocare a tagliarle. Leonardo si è impadronito del coltellino, che lo segue dappertutto. Se lo porta a scuola (ma non lo tira fuori, gli basta sapere di averlo nello zainetto), a letto e in qualunque posto vada.
Gli ho detto che poteva utilizzare la reflex ma che avrebbe dovuto fare molta attenzione, perché si tratta di un’oggetto a me molto caro. Mi ha risposto “Lo so, è il tuo doudou!”
Già. Possiamo dire che la macchina fotografica sia il mio doudou. In effetti è un oggetto che amo moltissimo e che mi segue dappertutto. Tranne a letto. Almeno fino a ieri. Questa mattina infatti ho dovuto alzarmi e scendere al piano di sotto, per poi tornare su e immortalare questa scena.
Ho quindi deciso che d’ora in poi, come ogni doudou che si rispetti, la mia macchina fotografica mi seguirà anche a letto.
Che mi dite di voi? Qual è il vostro doudou attuale? E quello di quando eravate bambini? E quello dei vostri figli? Aspetto storie e aneddoti…