A Disneyland Paris con CupoNation
Siamo stati due volte a Disneyland Paris, entrambe ad aprile, in occasione del compleanno di Gloria. Le ragioni sono puramente strategiche: contrariamente a Leonardo (che è nato d’estate) e Chiara (durante le vacanze di Natale), Gloria è nata in un periodo dell’anno in cui il clima è gradevole e durante il quale – di solito – non ci sono vacanze.
Sì, perché noi genitori degeneri, abbiamo portato i nostri figli a Disneyland in settimana, e durante il periodo scolastico. Il motivo è molto semplice: evitare la folla. Ed entrambe le volte Siamo stati soddisfatti della nostra scelta. Un paio di giorni di assenza non sono un dramma, ed essendoci meno gente in giro per il parco non abbiamo dovuto fare code interminabili.
La prima volta abbiamo alloggiato al Sequoia Lodge, che si trova a pochi minuti a piedi dal parco ed è ispirato ai rifugi di montagna. La seconda siamo stati al Cheyenne, poco più distante dal parco, che riproduce un villaggio del far west. I bambini hanno preferito quest’ultimo, noi invece il Sequoia, che offre maggiore confort. Una cosa è certa: la prossima volta (e ce ne sarà senz’altro una, perché Chiara era troppo piccola e non ricorda di esserci mai stata) vorremmo concederci un paio di notti al Disneyland Hotel. Quest’ultimo è il più costoso ma è situato, contrariamente agli altri, all’interno del parco, il che evita le lunghe code all’ingresso. Non solo, è un vero e proprio palazzo incantato, nel quale si può interagire molto più facilmente con i vari personaggi.
In tutti i ristoranti del parco (ma dopo averne provati due diversi vi consiglio il Café Mickey, nel quale bazzicano molti più personaggi che negli altri), è possibile organizzare una festa di compleanno per i vostri bambini. Riceveranno una torta, una corona, un regalino, e gli auguri di Topolino e compagnia. Credo che l’espressione di Gloria nella foto sopra non abbia bisogno di ulteriori commenti.
Ma attenzione, nel parco si aggirano anche alcuni loschi figuri…
Per quanto mi riguarda, il mio sogno era farmi fotografare insieme a Buzz Lightyear, di cui sono follemente innamorata. Dopo avergli dato la caccia in giro per il parco, quando finalmente l’ho trovato la batteria della mia macchina fotografica era ormai scarica (eh sì, sono solo quattro anni fa eppure non avevo ancora un cellulare che scattasse le foto). Ho quindi dovuto rinunciare… ed ecco un altro valido motivo per tornarci non appena sarà possibile!
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