Dire Ciò Che Pensi Fa Bene al Corpo
Prima di iniziare a praticare lo yoga avevo un corpo estremamente arrugginito. Non avevo mai praticato seriamente alcuno sport, e tendevo a somatizzare tantissimo. L’osteopata era una delle persone più importanti della mia vita. Era lui che mi toglieva dai guai quando restavo bloccata e quando avevo dolori vari. Mi ha addirittura risolto un mal di denti la cui origine era ignota ai tanti dentisti consultati.
Con la pratica ho iniziato a diventare più flessibile e a farmi male sempre meno spesso, poi addirittura a capire come agire per alleviare da sola eventuali dolori.
Ma dall’osteopata ci vado ancora, almeno una volta l’anno, e ci porto anche i ragazzi quando ne hanno bisogno.
Qualche tempo fa Gloria ha iniziato a lamentare un dolore alla caviglia. Il medico le ha prescritto una radiografia poi, visto che questa non evidenziava alcun problema, un’ecografia. Anche dall’ecografia non si notava alcun problema. Ho pensato quindi di portarla dall’osteopata e sono rimasta stupita quando mi sono accorta che lei era l’unica della famiglia a non esserci mai andata.
Anche l’osteopata non ha trovato nulla di particolare. Mi ha detto che dolori del genere sono frequenti durante i periodi di crescita intensa, e l’ha manipolata un po’ dandole sollievo, poi ne ha approfittato per darle un’occhiata veloce. Alla fine mi ha detto di non aver mai visto un ragazzino/a dell’età di Gloria così equilibrato.
La parola “equilibrato” non è proprio la prima che mi viene in mente quando penso a lei, che emotivamente è un continuo altalenarsi di stati d’animo diametralmente opposti. Così mi è scappata un’osservazione che, ripensandoci, mi sembra realmente spiegare la situazione. Ho detto all’osteopata che probabilmente mia figlia non somatizza nulla, perché quando ha da dire qualcosa lo fa senza mezzi termini. Questa cosa per noi costituisce un problema, perché a volte è troppo dura, troppo brusca. Se essere franchi è un pregio che vorrei coltivare, non avere alcun filtro può sfociare nella maleducazione, e questo mi piacerebbe evitarlo.
Però ci ho riflettuto molto e più ci penso, più me ne convinco: il fatto di esprimere sempre quello che prova è senz’altro uno dei fattori che permette a mia figlia di non accumulare tensioni nel corpo. Il nostro compito è aiutarla ad esprimere ciò che ha da dire in modo socialmente accettabile, facendo attenzione a non ferire inutilmente gli altri. Ma è interessante constatare come il suo modo di fare, per quanto fastidioso per noi che subiamo le sue sfuriate, sia in realtà più salutare del nostro.
Il corpo, infatti, si ribella a tutto ciò che ti tieni dentro esprimendolo nell’unico modo che conosce: attraverso dolori e malattie.
La prossima volta che stai per “ingoiare il rospo” fermati un attimo e osserva il tuo corpo. Probabilmente riuscirai a identificare il punto esatto in cui il tuo malessere si sta annidando. Vuoi davvero trattenerlo? Forse è meglio fare un bel respiro e pensare ad un modo diplomatico per esprimere ciò che hai da dire.