Coltivare l’ottimismo: concentrarsi sul negativo per apprezzare il positivo
Le nostre giornate sono un continuo susseguirsi di eventi piacevoli, neutri e spiacevoli. Se i secondi passano generalmente inosservati e i primi devono essere davvero notevoli per lasciare il segno, un solo evento sgradevole può rovinare un’intera giornata, o anche di più. È incredibile quanto la nostra mente (e vale anche per chi ha un carattere prevalentemente positivo e ottimista) tenda a focalizzarsi sugli eventi negativi.
Nel suo libro “The quiet mind“, John Coleman racconta di come il suo guru lo incoraggiasse a prestare particolarmente attenzione alle situazioni sgradevoli ed utilizzarle come strumento per sviluppare la gratitudine. Inizialmente ho avuto qualche difficoltà a seguire il ragionamento, ma riflettendoci su mi rendo conto che può essere – nonostante l’apparente contraddizione – un approccio positivo. Facciamo un esempio: oggi ho mal di testa. Impossibile ignorare il dolore che continua a pulsare insistentemente nella mia scatola cranica. Mi trovo di fronte a due possibilità:
- Lamentarmi e autocompatirmi
- Rendermi conto di quanto sono fortunata a svegliarmi (quasi) ogni giorno senza quel dolore
Se rimango imbottigliata nel traffico, posso pensare a quanto sia bello vivere in campagna e non essere obbligata a subire quella situazione ogni giorno. Se una persona si rivolge a me in modo sgarbato potrò notare con sollievo che la maggior parte di coloro che incontro durante la mia giornata si comportano in modo gentile o come minimo educato.
Quest’ultimo esempio illustra molto bene la tecnica perché è esattamente il contrario di quello che facciamo di solito. Quando ci troviamo di fronte ad una persona particolarmente gentile e disponibile, spesso non possiamo fare a meno di sottolineare la sua unicità, lamentandoci (mentalmente o ad alta voce) di quanto queste qualità siano ormai rare. Riusciamo a trasformare un incontro positivo in un’occasione per lamentarci.
Quando accade il contrario (un commesso sgarbato o un automobilista che ci manda a quel paese) in genere invertiamo la tendenza e rimuginiamo sulla maleducazione delle persone in generale, senza renderci conto che per un incontro sgradevole ce ne sono, nel corso delle nostre giornate, altri cento se non proprio positivi, almeno “neutri”.
Vi siete mai fermati a constatare (e ad apprezzare) questo fatto? Una volta il Dalai Lama ha detto che quando qualcuno ci fa uno sgarro dovremmo ringraziarlo per l’importante lezione di vita che ci sta impartendo. Non è semplice, vero? Ebbene, se non siete pronti ad arrivare a tanto, cominciate ad utilizzare la persona che vi fa uno sgarro come metro di paragone per apprezzare tutte quelle che passano silenziosamente – o addirittura piacevolmente – accanto a voi ogni giorno. Provate a contarle. Ne sarete stupefatti. E soddisfatti.