Capoeira: il battesimo
C’è chi pensa che la capoeira sia una danza. Chi sostiene che si tratti di un’arte marziale.
Questa disciplina, nata tra gli schiavi africani deportati in Brasile, racchiude in realtà entrambe le definizioni.
Dopo aver assistito ad un’esibizione sulla spiaggia due anni fa, Leonardo ha espresso il desiderio di praticare questo sport. Niente di più naturale: i gesti tipici della capoeira sono gesti che lui esegue spontaneamente da sempre. Ho sempre detto che Leonardo è un capoerista nato.
Da ieri, poi, è anche un capoerista battezzato. Il battesimo di capoeira è una sorta di iniziazione, durante la quale l’allievo riceve una cintura di colore diverso in base ai vari livelli.
Siccome i brasiliani di feste se ne intendono, hanno organizzato le cose per bene: un’intera giornata a suon di tam tam, durante la quale i bambini hanno cantato, ballato, assistito alle esibizioni dei maestri, costruito il loro primo birimbao e, infine, ricevuto il “battesimo”.
Gioia, energia, musica, colori, emozioni.
Bei ragazzoni atletici che volteggiavano allegramente, piccoli principianti tutti fieri della loro prima cintura, padri pieni di orgoglio e di amore nel perpetuare una tradizione di famiglia “battezzando” i propri figli.
Brasiliani, francesi, portoghesi, africani e anche qualche mezzo italiano riuniti a suon di musica. Impossibile non farsi coinvolgere. Impossibile non restare a bocca aperta di fronte alle esibizioni dei grandi. Impossibile trattenere le lacrime o le risate (a seconda dei casi) osservando i nostri piccoli.