Bilinguismo in Libertà
Con questo post vorrei cercare di rispondere ad alcune delle vostre domande in merito al bilinguismo e al nostro modo di affrontare l’apprendimento della lingua scritta.
Siamo una famiglia bilingue (italiano/francese) e viviamo in Francia. Dopo un primo periodo in cui i bambini erano sempre a casa con me e parlavano prevalentemente italiano, l’ingresso a scuola ha capovolto la situazione facendo del francese la lingua predominante.
A scuola, Leonardo ha imparato a leggere e scrivere in francese. Inizialmente pensavo di dargli lezioni di italiano, seguendo il passo di quelle che studiava a scuola. Poi ho cambiato idea. I compiti assegnati dalla maestra mi sembrano più che sufficienti. Non mi va di appesantire ulteriormente i suoi pomeriggi e, soprattutto, non credo ce ne sia bisogno.
Perché ci sono tanti altri modi di imparare le lingue, e nessuno le impara meglio e più velocemente dei bambini. Loro non studiano le regole, semplicemente ascoltano, ripetono e memorizzano.
Con Leonardo (ma anche con Gloria e Chiara) leggiamo, scriviamo e giochiamo ogni giorno con le lettere e le parole. Affrontiamo le regole quando le incontriamo nel discorso, nel testo, nella pratica.
In genere quando i bambini scrivono per il loro piacere (libri fatti in casa, bigliettini per altri membri della famiglia, eccetera) lascio (in entrambe le lingue) che sperimentino, che cerchino il modo di scrivere quel determinato suono, che ci ragionino su. In genere la scrittura si evolve e gli errori man mano scompaiono.
Nella foto sopra, ad esempio, Gloria sta scrivendo un libro nel quale classifica gli animali come pericolosi (dangereux) e non pericolosi (pas dangereux). L’ortografia è scorretta ma trovo il processo così stimolante che non mi va di frenare il suo slancio creativo correggendo gli errori. E’ probabile che, attraverso la lettura (o nel peggiore dei casi a scuola il prossimo anno) si trovi di fronte all’ortografia corretta e la impari. Nel caso l’errore dovesse persistere, interverrò con una spiegazione in un secondo momento.
Ovviamente il fatto che a scuola imparino certe regole facilita (o forse rende addirittura possibile) questo approccio, perché si può far sempre riferimento a quanto appreso riguardo alla lingua francese. Approfitto dei compiti, ad esempio, per commentare che questa regola è uguale (oppure diversa) in italiano. Ma soprattutto continuo a parlare, leggere, scrivere in italiano, incoraggiando i bambini a fare altrettanto.
Per il momento questo approccio mi sembra più che sufficiente. Con il passare del tempo vedremo se ci sarà bisogno di integrare con lezioni vere e proprie.
Per quanto riguarda l’uso del materiale Montessori (domanda che mi poneva Nicoz) i bambini lo utilizzeranno in francese a scuola e non credo ci sarà bisogno di riprodurlo anche a casa. Ma elaboreremo senz’altro delle soluzioni “fai-da-te” che possano essere utili anche a chi ci legge.
Nel frattempo aspettiamo le vostre impressioni ed eventuali esperienze, testimonianze o suggerimenti in merito all’argomento scrittura/lettura e bilinguismo.