Tutta la Verità su Babbo Natale
Nei giorni scorsi ho visto comparire nella mia timeline su Facebook un post di Daniela Poggi intitolato “Come spiegare che Babbo Natale non esiste“. Ho cliccato sul link con l’intenzione di andare a “bacchettare” Daniela: che cosa crudele! Non si può liquidare la questione affermando che “Babbo Natale non esiste”. Affermazione, tra l’altro, falsa. Sì. FALSA! Ne ho le prove!
Leggendo il post, però, l’ho trovato molto bello, e vi consiglio di andarlo a leggere prima che i vostri figli inizino ad interrogarsi sull’argomento. Poi però tornate qui, che vi racconto come ho gestito io la fatidica domanda e vi illustro le prove dell’esistenza di Babbo Natale.
Come tutti i bambini, Leonardo e Gloria hanno iniziato, ad un certo punto, a farsi (e a farmi) delle domande. Alcuni compagni di scuola dicevano che Babbo Natale non esisteva, e loro mi chiedevano conferma. Per il primo anno me la sono cavata con un semplice «E tu cosa ne pensi?». La risposta era, immancabilmente: «Io ci credo! L’ho anche visto!». Quello successivo, i dubbi si facevano più pressanti e loro erano ormai grandicelli, quindi ho detto loro la verità, e cioè che Babbo Natale esiste.
Certo, ci sono delle leggende su di lui. Come farebbe un uomo ad essere contemporaneamente in tutti gli angoli del mondo? Il fatto che Babbo Natale sia uno solo è sicuramente una leggenda. E anche il fatto che abiti al polo nord. Quel signore con la barba bianca che abita in piazza, ad esempio, e che ogni anno indossa un completo rosso bordato di bianco e va a scuola a consegnare un libro ad ogni bambino, non è forse un Babbo Natale?
Vedendolo in giro per il paese “in borghese” e fuori stagione i bambini hanno notato la somiglianza con il Babbo Natale che avevano incontrato a scuola.
«Secondo te è quello vero?» mi hanno chiesto.
«Credo proprio che sia uno di quelli veri» ho risposto.
Con il passare degli anni ho argomentato sempre più la mia spiegazione, dicendo ai miei figli che, secondo me, ogni uomo (papà, nonno, zio, vicino di casa…) che indossa i panni di Babbo Natale per far sognare uno o più bambini, è a tutti gli effetti un Babbo Natale.
Babbo Natale non è uno solo, e non tutto quello che si racconta su di lui è vero. Ma esiste. O meglio, esistono. E la loro missione è far felici i bambini.
Traducendo il secondo volume della serie “La casa nella prateria” ho scoperto che Caroline Ingalls ha dato, a suo tempo, una spiegazione quasi identica alla mia:
«Ma!» urlò «Babbo Natale esiste, vero?»
«Certo che esiste» disse mamma «più crescete, più cose sapete a riguardo. Ora siete abbastanza grandi per capire che non può essere una persona sola, giusto? Capite che non può essere ovunque nella notte di Natale. Nei Grandi Boschi, nella terra degli indiani, laggiù, nello Stato di New York, e qui, e scendere giù per tutti i camini nello stesso momento. Lo capite, vero?»
«Sì, Ma» dissero Mary e Laura.
«Bene» disse mamma «allora capite…»
«Credo che sia un po’ come gli angeli» disse Mary, lentamente. Anche Laura lo capiva, proprio come Mary.
Allora mamma disse loro alcune cose su Babbo Natale. Lui era ovunque, e in ogni momento.
Ogni volta che qualcuno pensava agli altri, era Babbo Natale.
La notte di Natale era un momento in cui tutti pensavano agli altri. Quella notte, Babbo Natale era ovunque perché tutti, contemporaneamente smettevano di essere egoisti e pensavano alla felicità degli altri. E al mattino si vedeva il risultato.
«Se tutti volessero la felicità degli altri ogni giorno dell’anno, allora sarebbe sempre Natale?» chiese Laura, e mamma disse: «Sì, Laura».
Già. Se tutti volessero la felicità degli altri ogni giorno dell’anno, allora sarebbe sempre Natale. E sarebbe così semplice…
Il signore che vedete nelle foto di questo post si chiama Henri e ogni anno, l’ultimo giorno prima delle vacanze di Natale, indossa i panni di Babbo Natale e porta un libro (offerto dal comune) ad ogni bambino delle scuole del nostro paesello. Henri/Babbo Natale ascolta le loro confidenze e i loro desideri, li fa ridere, li fa sognare. Non c’è alcun dubbio: Henri è un vero, autentico Babbo Natale.
Post aggiornato il 10 dicembre 2016:
Leonardo e Gloria hanno ormai 13 e 11 anni e hanno capito da soli che i regali li facciamo noi. Non sono rimasti affatto traumatizzati, anzi, erano felici di entrare a far parte della categoria dei grandi, di quelli che “sanno”. Non solo. Entrambi, l’anno della “scoperta”, mi hanno detto di aver fatto finta di crederci ancora un po’, perché ne avevano voglia. Ora continuano a coltivare questo sogno per Chiara e, proprio come facevo io con loro, quando lei torna a casa dicendo che qualcuno ha messo in dubbio l’esistenza di Babbo Natale, le chiedono: “Tu ci credi?”. Finché lei continuerà a dire sì, la incoraggeremo a non farsi influenzare dagli altri. Quando sarà pronta per accettare il fatto che i regali li comprano mamma e papà, i suoi dubbi si dissiperanno e sarà pronta per passare dalla parte di chi i regali, oltre a riceverli, si preoccupa anche di farli.