Affrontare la depressione
Nei giorni scorsi, su Instagram, parlavo dei miei libri di “pronto soccorso emotivo”, e di come – in base a quello che sto vivendo, le parti che mi colpiscono sono sempre diverse. Nel rileggere De Mello mi ha colpito la sua affermazione: “Prima dell’illuminazione ero depresso. Dopo l’illuminazione continuo ad essere depresso.”
Ho sempre considerato la depressione come l’esatto opposto dell’illuminazione, che nella mia immaginazione era serenità, equilibrio, felicità. L’ho sempre vissuta come qualcosa di cui vergognarmi, soprattutto considerando i temi che tratto e il lavoro che faccio.
Quando qualcuno mi scrive dicendomi che le mie parole sono di ispirazione e di conforto, mi chiedo spesso se direbbe lo stesso sapendo quello che sto vivendo. Così ho iniziato a raccontarmi. E ho scoperto che il fatto che io soffra non mi rende meno credibile. Anzi, probabilmente è il contrario. Se oggi sono nel tunnel della depressione, non significa che non sia capace di prendermi cura di me stessa. Significa che sto affrontando i miei demoni. Sto affrontando la mia rabbia, la mia delusione, la mia tristezza. Sto combattendo una battaglia necessaria.
A volte c’è chi mi offre una soluzione infallibile, o chi mi spiega che non dovrei soffrire per i motivi per cui soffro. Apprezzo lo sforzo ma quando hai un peso sullo stomaco non c’è lezione che ti alleggerisca. Devi digerire. E la digestione è un processo interno. Lungo, a volte doloroso, ma necessario. Non puoi far finta di niente. Non ti aiutano le spiegazioni e soprattutto non aiuta che venga negata o sminuita la tua sofferenza. Una stessa situazione può essere piacevole per una persona, neutra per un’altra, insostenibile per una terza.
Quando tutti muoiono di caldo, ad agosto, io sono al settimo cielo. Se pretendessi di spiegare a chi è in un bagno di sudore che quella temperatura è perfetta, e che non dovrebbe soffrirne, probabilmente mi manderebbe a quel paese. Proprio come vorrei fare io quando invece mi sento dire “Il freddo è meglio del caldo: con il freddo ti puoi coprire, contro il caldo non puoi fare niente”. Quando il freddo (atmosferico o psicologico) ce l’hai dentro non c’è coperta che tenga.
Tornando alla questione della depressione, De Mello non la vede come contrapposta alla felicità, e invita a non identificarsi con essa, a considerarla come qualcosa di passeggero. E questa è un’incredibile rivelazione, soprattutto per chi, avendo vissuto più episodi depressivi, la vede come una minaccia costante, come una seconda natura sempre pronta a risvegliarsi e ad inghiottirti.
L’anno appena concluso ha portato a molti di noi tanta sofferenza. Io sono stata fortunata perché ho avuto anche un meraviglioso regalo: l’amore. Ma l’amore non basta a guarire il dolore. Rende la vita più bella ma non ci esonera dal combattere le nostre battaglie interiori.
L’illuminazione non è serenità, equilibrio, felicità. L’illuminazione è consapevolezza. Il che non significa che la consapevolezza sia uguale all’illuminazione. Ma è senz’altro il primo, piccolissimo passo sulla buona strada.