Montessori: il Dettato Muto

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Vi ho già parlato, nei giorni scorsi, della passione di Gloria per la lettura e per la scrittura e della mia voglia di accompagnarla in questo meraviglioso percorso, anche mettendo in pratica ciò che sto imparando sul metodo Montessori.

Dopo l’alfabeto mobile, ho quindi pensato di realizzare per lei delle schede ispirate a quello che, nelle scuole Montessori, viene chiamato il dettato muto. Perché muto? Perché non c’è una persona che detta e una che scrive, ma è il materiale a dettare. In silenzio. Il bambino lavora quindi al proprio ritmo, senza la pressione dovuta alla paura di rimanere indietro.

Esistono diversi livelli di dettato. Il primo consiste nel comporre, utilizzando l’alfabeto mobile, le parole corrispondenti a ciascuna immagine.

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Il secondo (qui illustrato in versione casalinga) presuppone la capacità di leggere le parole, e di abbinarle all’immagine corrispondente. Il bambino potrà in seguito girare la carta, scrivere la parola, e infine verificarne da solo la correttezza.

Ho realizzato le mie schede fotocopiando e ritagliando le pagine di due libri che abbiamo in casa: “Il tuo primo libro per imparare i vocaboli“, e “L’imagerie Français-italien.I due libri sono praticamente identici, ma la seconda versione è bilingue (italiano/francese).

Ho poi riposto le schede, divise per tema, in semplici pochettes realizzate con un quadrato di cartoncino. Nelle pochettes ho anche inserito una breve presentazione dell’argomento trattato (sempre tratta dai libri in questione)

Dopo aver riposto il tutto sul tavolo dei bambini, ho spiegato a Gloria il funzionamento delle schede.

Qaundo mi sono alzata, la mattina dopo, lei era già al lavoro…