Homeschooling: riflessioni
Grazie a tutte per i numerosi commenti al post precedente. Immaginavo che avrebbe fatto discutere.
Come ho già detto in precedenza, le scelte educative spettano ad ogni singola famiglia e sono influenzate dal vissuto personale, dai principi, dai valori, dal confronto tra i due genitori e da moltissimi altri fattori. Ritengo che siano tutte degne di rispetto e non intendo giudicare chi sceglie un percorso diverso dal mio. So bene che esistono scuole validissime e insegnanti eccellenti.
Qui intendo illustrare la soluzione che mi sembra più adatta alla nostra famiglia in questo momento.
Nel post precedente ho cercato di spiegare che cos'è l'homeschooling (che ora che ho scoperto come si dice in italiano chiamero' "scuola familiare"). Ora vorrei tentare di sfatare alcuni pre-giudizi in proposito.
E' molto difficile fare un discorso generale, visto che ogni famiglia gestisce questa scelta come meglio crede. Quindi vi parlero' della nostra personale concezione di scuola familiare, che situerei a metà strada tra homeschooling e unschooling.
Tanto per cominciare, la scuola familiare (ripeto, nella nostra concezione) non è una scuola. In molti, quando sentono parlare di homeschooling immaginano una mamma seduta a tavola con i suoi figli per ore ed ore, e dei bambini rinchiusi in casa senza contatti con il mondo esterno e con i coetanei. Che tristezza!
Probabilmente esistono famiglie che la intendono cosi'. Ma la maggior parte ritengono che "il mondo sia la loro classe". L'apprendimento non avviene "a tavolino" ma "sul campo", cioè nel mondo.
La scuola familiare non si svolge solo tra le mura domestiche. L'apprendimento avviene ovunque. I bambini non sono chiusi in casa (mentre quelli che vanno a scuola sono chiusi nelle scuole…).
Nella mia idea di scuola familiare non ci sono programmi. Ci sono linee guida piuttosto vaghe (ad esempio, se a una certa età mio figlio/a non sa ancora leggere o contare, inizio a preoccuparmi…).
Quello che mi sembra di riscontrare tra gli scettici con cui ho avuto a che fare, è una mancanza di fiducia nei bambini, nella loro curiosità, nella loro volontà di imparare, di crescere, di far parte del mondo e della società.
Proprio in questi giorni mi è stato chiesto, come spesso avviene, "come faccio" con una casa, tre figli e un lavoro a trovare il tempo per insegnare loro i muscoli o le fasi lunari. Ebbene, sulla casa stendiamo un velo pietoso (niente visite a sorpresa, mi raccomando!). Il lavoro avviene essenzialmente quando i bambini sono a letto, cosi' come la maggior parte delle mie creazioni. Per quanto riguarda le cose che "insegno" ai miei figli… beh, mi limito a rispondere alle loro domande, e a permettere loro di imitarmi (quando ad esempio vogliono cucire o cucinare). Leonardo è avvantaggiato da un'eccellente memoria ma, a parte questo, non credo di avere dei "piccoli geni". Semplicemente, presentando un argomento nel momento in cui sorge in loro l'interesse, o quando è pertinente con la situazione che stiamo vivendo, o con la conversazione in corso, questo rimane impresso nelle loro menti.
Leonardo conosce tutte le ossa del corpo umano. Come ho fatto ad insegnargliele, visto che io non le conosco? Semplicemente gli ho letto i libri che lui stesso ha scelto in libreria o in biblioteca.
In genere, quando un argomento li interessa, fanno molti disegni in proposito, o "scrivono libri", che poi rileghiamo e che entrano a far parte della nostra biblioteca domestica. Penso che questo sia un ottimo modo per "fissare" i concetti.
Ma cosa fare se i nostri figli non si interessano assolutamente ad argomenti fondamentali? Beh, per quanto mi riguarda, se questo dovesse succedere, vestirei i panni della maestrina, e cercherei di insistere. Magari mi farei aiutare da qualcuno (come spesso avviene anche per i bambini che vanno a scuola).
C'è poi chi obietta che il bambino educato in famiglia diventerà un "diverso", un emarginato. Questo è possibile. Come è possibile che un bambino che va a scuola si senta diverso o emarginato. In nessun caso imporrei questa scelta ai miei figli se vedessi che cio' li rende infelici. Tutte le mie motivazioni crollerebbero in un secondo, in favore di cio' che è meglio per loro.
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Ovviamente questo post non ha lo scopo di convincervi a scegliere la scuola familiare, né di denigrare il sistema scolastico, ma semplicemente quello di condividere le mie idee e di confrontarle con le vostre. Grazie per averlo letto.