Chi vuole una situazione stabile?
Ultimamente mi sono sentita dire che è una pessima idea mettere al mondo un altro figlio. Il motivo? Non abbiamo una situazione stbile. Perché ci siamo trasferiti qui pochi mesi fa.
Non sono certa che noi avremo mai una situazione stabile in quel senso.
Nel 1996 ho lasciato la mia “casa paterna” per frequentare la scuola per traduttori ed interpreti. Rientravo a casa solo durante il fine settimana.
Londra è una città meravigliosa che porterò sempre nel mio cuore. Peccato per il clima. L’unico vero motivo per cui me ne sono andata.
Ed eccomi pronta per una nuova esperienza linguistico/lavorativa a Nizza. Per un anno ho lavorato come receptionist in un hotel sulla Promenade des Anglais, poi sono andata a vendere yachts nel Principato di Monaco.
Nel frattempo ho incontrato Jean, il futuro padre dei miei figli. Insieme, ci siamo trasferiti a Mentone.
Mi sono pentita di questa decisione fin dal primo giorno. Mi ci sono voluti due anni per riuscire a trovare la forza di scuotermi nuovamente e di prendere il largo.
Ed eccomi qui, nella prateria.
Prima di partire, ci siamo detti che questa sarebbe stata l’ultima volta. Che i bambini hanno bisogno di radici. Così dicono tutti.
Sono passati solo cinque mesi e già sogno le colline toscane. Ma anche la Nuova Zelanda, o l’Australia.
Insomma, credo che semplicemente non siamo persone stabili nel senso convenzionale del termine.
Siamo stabili e saldi nei nostri principi, nelle nostre idee. Siamo una famiglia unita e siamo noi le radici dei nostri figli. Non credo sia indispensabile che crescano ancorati sempre nello stesso luogo per diventare persone felici ed equilibrate.
Se fosse per me, costruirei un veliero e vivrei costantemente in giro per il mondo.
Insomma, io non voglio una vita stabile. Non ho nulla contro la stabilità, anzi. Ma se mi si presentasse un’opportunità interessante all’altro capo del mondo, la coglierei senza esitazioni.