Rieccoci!
Eccoci qui, di ritorno in rete dopo il blackout dovuto al trasloco. Queste settimane sono state faticose, ma ne è valsa la pena. Ora siamo (quasi) sistemati.
Ecco a cosa ci siamo dedicati in questi giorni offline (oltre a pulire, riordinare, disfare cartoni ecc.).
La maglia. Come dicevo, niente progetti ambiziosi quest’anno: berretti e sciarpe sono pronti, mentre mille altri lavori sono “in corso”.
Birdwatching. Il nostro giardino viene visitato regolarmente da diverse specie di uccelli. Qualche giorno fa è venuto a trovarci addirittura un fagiano. Addirittura… direte voi. Scusate ma sono una cittadina pentita e mi stupisco ancora per queste cose (il che tra l’altro è assai piacevole).
Raccogliere le mele. Ormai sono belle mature e i bambini le escogitano tutte per riuscire a raccoglierle.
Ogni tanto anche papà sfodera le sue doti creative, ed ecco accontentato Leonardo ce voleva arco e frecce.
Intanto Gloria si esercita in attesa dell’arrivo della sorellina…
E poi ci sono i vari lavoretti autunnali, che descrivero’ più approfonditamente nei prossimi giorni. Prima di tutto le “spedizioni” per procurarsi le materie prime:
E poi, chi più ne ha più ne metta.
Ecco le bambole fatte con le foglie di mais, che mia nonna mi faceva da bambina…
Mentre io facevo le bamboline, Leonardo ha tirato fuori la colla e, insieme a Gloria, ha iniziato a creare opere d’arte con i chicchi di mais.
Ovviamente non potevano mancare i progetti a tema Halloween, che i bambini stanno aspettando con ansia. Da sinistra: scheletri imbottiti (fatti partendo da un disegno di Leonardo), zucche pon pon, teschi di mela e fantasmi di lana cardata.
E per finire, un’idea vista su In These Hills: le foglie “cerate”. Pare che cosi’ si conservino a lungo. Noi le abbiamo appese al muro nella stanza dei giochi e credo che ne faremo altre per il tavolo delle stagioni. Sono bellissime. Da provare!
Fortunatamente possiamo ancora goderci delle giornate miti all’aria aperta. Domani arriva il carico di legna che ci dovrebbe scaldare per tutto l’inverno. Si’, avete capito bene. Quest’anno ci scalderemo al fuoco del camino. Siamo impazziti? Forse, ma stiamo bene cosi’.
Economico, efficace, e incredibilmente romantico. Per non parlare del meraviglioso profumo che impregna tutta la casa e dell’atmosfera da “casa nella prateria”. Un ritorno al passato che mi ricorda le sere in cui mio nonno, nella sua casa di campagna, si scaldava i piedi… nel forno! Ovviamente non si trattava dei nostri forni odierni ma del forno di una di quelle vecchie stufe a legna di una volta. Quest’immagine è uno dei ricordi più cari della mia infanzia…