Libri Fatti in Casa
Fin da bambina, ho sempre amato scrivere. Diari, storie, fumetti, poesie. Probabilmente proprio per questo libri, quaderni, blocchi e agende sono tra gli oggetti che preferisco in assoluto.
In questo Leonardo sembra aver preso da me. Già in tenerissima età ha manifestato un grande interesse per le lettere dell’alfabeto e io non mi sono fatta pregare per insegnargliele. Da questo suo interesse e dalla mia passione è nato uno dei nostri primi, rudimentali libri fai-da-te.
Si trattava del catalogo di una nota casa di abbigliamento. Aveva una copertina rigida e all’interno alternava una pagina bianca ad una con una foto della loro collezione. Lo aveve conservato perché quella pagina bianca mi tentava… sapevo che prima o poi l’avrei riempita in qualche modo.
E infatti quello è diventato il nostro primo “abecedario”. Su ogni pagina bianca ho tracciato una lettera dell’alfabeto. Sulla foto nella pagina accanto ho incollato altre foto di oggetti, persone, animali ecc. che iniziassero con quella lettera.
Nelle pagine restanti ho aggiunto i numeri da 1 a 10 e alcune forme geometriche.
Leonardo ha apprezzato moltissimo questo “libro”, che non si stancava mai di sfogliare.
Tra i nostri primi libri ce n’era anche un altro (sono sicura di averlo ancora ma non so proprio dove…). Praticamente un piccolo album fotografico, costituito da pagine di cartone (Leonardo aveva circa un anno) rilegate con un nastrino. Conteneva le fotografie di nonni, zii e cugini. Vivevamo lontani da entrambe le nostre famiglie e volevo essere sicura che Leonardo conoscesse e ri-conoscesse tutti quando li incontravamo. Ancora oggi, quando gli capita tra le mani, lo sfoglia con piacere.
Un altro invece l’ho realizzato prima che iniziasse la scuola materna. Non si era mai separato da me e temevo che avesse delle difficoltà. Cosi’ ho creato un fumetto in cui un personaggio che lui amava molto viveva il suo primo giorno di scuola con gioia ed entusiasmo. A scuola c’erano bambini che piangevano, ma lui no perché sapeva che la mamma sarebbe tornata presto a prenderlo.
Non so se il libro sia effettivamente stato d’aiuto. In ogni caso, l’ingresso a scuola è andato benissimo.
Da allora, i libri fai-da-te sono il nostro pane quotidiano. Ci siamo perfezionati nella tecnica, abbiamo trovato supporti esteticamente più gradevoli dei pezzi di cartone o dei cataloghi riciclati. Abbiamo imparato insieme a realizzarne da noi. Alcuni da fare in pochi minuti, quando arriva l’ispirazione, altri un po’ più sofisticati per i temi più importanti.
Quelli nella foto qui sotto contengono un campione dei semi che abbiamo piantato, un’illustrazione della pianta e il suo nome in italiano e in francese.
Quando ho il tempo ne preparo un po’ in anticipo, in modo che i bambini li abbiano a portata di mano quando hanno voglia di “scrivere”.
In casa abbiamo un angolo dedicato proprio alle “arti grafiche” direi, in particolare alla scrittura e al disegno.
In linea con le idee di Rudolf Steiner, ho preferito non insegnare ai miei figli a leggere e a scrivere precocemente. Ma mi sono scontrata con la forte volontà di Leonardo, che ha una grandissima voglia di imparare. E per farlo non ha avuto bisogno di me. Quando mi chiedeva “come si scrive questa parola?” io gli rispondevo semplicemente di provare a pronunciarla piano piano e cercare di identificare le lettere che la componevano. Per me era un modo per non incoraggiarlo, ma evidentemente non aveva bisogno di incoraggiamenti. Ora è capace di scrivere la maggior parte delle parole che pronuncia, semplicemente in questo modo, senza che nessuno glie l’abbia insegnato. Ovviamente fa degli errori. In questo caso lo correggo, per evitare che consolidi un’abitudine sbagliata.
A volte invece si diverte a “inventare” parole: scrive lettere più o meno a caso e poi mi chiede di leggere la “parola”. Quando mi sente pronunciare quelle strane “formule” ride come un matto…
E cosi’ ai suoi libri, che fino a qualche mese fa erano solo illustrati, iniziano ad aggiungersi i primi, rudimentali testi. E io ho deciso di assecondare questa sua passione. Sono d’accordo con il non forzare un bambino troppo piccolo, ma non mi sembra neanche giusto “tarpare le ali” al bambino se lui si dimostra pronto e desideroso di affrontare questa esperienza.
Cosi’ gli ho fornito alcuni materiali che ritenevo interessanti come i cubi con le lettere, il puzzle dell’alfabeto , i nostri immancabili libri fai-da-te (ce ne sono di bianchi da riempire o di già scritti e illustrati), un recipiente con la sabbia (di ispirazione montessoriana) in cui tracciare le lettere con le dita (secondo la Montessori il bambino, fino ai sei anni, vive e impara soprattutto attraverso i sensi) e un apposito angolo dedicato alla scrittura e al disegno: un mobile a misura di bambino con due mensoline sulle quali hanno a disposizione tutti questi materiali oltre a fogli, quaderni, penne, matite, pastelli e pennarelli. Di fianco, un tavolino con le loro seggioline. Ebbene, questo angolo, che si trova nel nostro soggiorno, è molto più frequentato della sala giochi durante le ore passate in casa.
Per Gloria per il momento si tratta soprattutto di disegni e scarabocchi ma, credo influenzata da suo fratello, inizia anche lei a tracciare le prime lettere.
Stiamo anche realizzando due nuovi libri ispirati al metodo Montessori, che vi illustrero’ non appena saranno terminati.
Fin da bambina, ho sempre amato scrivere. Diari, storie, fumetti, poesie. Probabilmente