La verità sugli standard di bellezza
Qualche tempo fa ho letto su Quora una risposta che ha attirato la mia attenzione. La domanda era più o meno questa: “Perché le donne che vediamo ritratte nelle immagini della metà del ventesimo secolo non sono considerate attraenti per gli standard odierni?”
Se la domanda non mi pareva particolarmente interessante e la risposta mi sembra ovvia, l’anteprima di questa risposta (di R.B. Parker) mi ha spinta a proseguire la lettura:
Lascia stare le donne del ventesimo secolo. Nemmeno le donne di oggi sono attraenti secondo gli standard attuali. Rimarresti a bocca aperta se incrociassi per strada una di queste donne?
“Il fatto è” prosegue Parker “che nessuno è attraente secondo gli standard attuali”. Esattamente quello che scrivevo qualche tempo fa nel post sulle mutande. Quello che mi preoccupa, dicevo, non è tanto il fatto che i modelli proposti siano donne di una bellezza molto al di sopra della media. Il problema più grave è che nemmeno loro sono considerate abbastanza belle perché le loro foto siano pubblicate senza essere ritoccate.
Gli standard di bellezza attuali sono impossibili, ineguagliabili, irreali. Siamo arrivati al punto che tutto ciò che ci rende umani viene considerato esteticamente sgradevole. Tornando al ventesimo secolo, Parker ricorda che una donna giovane e bella, all’epoca, era una donna giovane e bella. Oggi una donna giovane e bella deve torturarsi con diete, palestre, trucco, parrucco, push-up, guaine contenitive eccetera, senza mai poter aspirare allo status ormai riservato ad androidi, bambole di plastica e altre finzioni scaturite dalla nostra immaginazione.
Mentre alcune aziende iniziano ad invertire la tendenza, è importante spiegare ai nostri figli la differenza tra modelli reali e realistici e immagini pubblicitarie, o ci aspetta una generazione di infelici, insoddisfatti e frustrati.