Lavori manuali vs tablet e cellulari
Sempre più spesso i bambini trascorrono ore su tablet e cellulari. Lungi da me il voler demonizzare questi strumenti, che possono essere una salvezza in certi momenti ma che non dovrebbero diventare una scorciatoia o un “parcheggio” per bambini annoiati.
Innanzitutto perché i momenti di noia sono indispensabili alla creatività, e poi perché… la vita è quello che succede mentre stai guardando il cellulare. Capita anche a noi adulti che non ci siamo cresciuti di passare troppo tempo davanti ai nostri schermi portatili. Per i nostri figli, che li conoscono fin dalla nascita e spesso li sanno usare meglio di noi, è un gesto così normale da diventare scontato, quasi automatico.
Le alternative
E se offrissimo ai nostri figli anche delle alternative? I miei ragazzi passano troppo tempo – per i miei gusti – sul cellulare, ma so che vietarne l’uso sarebbe controproducente. L’ho fatto quando erano piccoli con la TV e la mia posizione estrema non ha giovato: nei primi anni dell’infanzia non hanno mai guardato la televisione ma oggi restano imbambolati davanti allo schermo, qualsiasi cosa questo proietti.
Per cellulari e tablet è indispensabile stabilire delle regole. Ma è anche importante proporre delle alternative. Altre cose che i bambini faranno, senza quasi pensarci, nei cosiddetti tempi morti. Leonardo, ad esempio, adora disegnare, Gloria scrive e Chiara si sta appassionando al lavoro a maglia.
Ieri sera (ricordi? Il mercoledì i bambini francesi non vanno a scuola) Zoé, la sua amica del cuore, è venuta a dormire da noi e si sono messe tutte e due a sferruzzare. Per loro è una vera e propria magia: creare qualcosa con le proprie mani non è così scontato al giorno d’oggi. Ricordo ancora che qualche anno fa proprio Chiara mi raccontava un episodio accaduto a scuola. Lei ha detto alle amiche che il vestito che indossava lo avevo fatto io. Una delle sue michette è intervenuta dicendo: “I vestiti non si fanno, si comprano!”
Ci sono cose che ci sembrano impossibili semplicemente perché non abbiamo mai pensato di poterle fare. Insegnare ai nostri figli a creare con le proprie mani significa infondere in loro una maggiore elasticità mentale e una migliore capacità di trovare soluzioni originali di fronte alle necessità della vita. Non so quante volte mi sono sentita dire che era impossibile fare una determinata cosa e mi sono ritrovata a rispondere: “Non è vero. Ho visto mia madre farlo”. Avendo cresciuto me e mia sorella da sola ha dovuto incarnare diversi ruoli contemporaneamente, e ci ha fornito l’esempio di una persona capace di destreggiarsi in qualunque situazione.
Non solo per le femmine
Quello del lavoro a maglia non è che un semplice esempio. Qualunque attività manuale sarà altrettanto utile per lo sviluppo psicofisico del tuo bambino. Ti basterà guardarti intorno e osservare le persone che fanno parte della tua vita per individuare i diversi insegnamenti che possono offrire ai tuoi figli: se non sai cucire o lavorare a maglia magari c’è una nonna o una zia che non vede l’ora di farlo. E ricorda: anche se una volta si chiamavano “lavori femminili”, apprenderli sarà utile anche ai maschietti. Così come ogni ragazzo che va a vivere da solo dovrebbe sapersi cucire un bottone, allo stesso modo ogni ragazza dovrebbe saper montare una mensola.
Hai già in casa tutti gli insegnamenti fondamentali, oltre alla cosa più preziosa in assoluto: un apprendista desideroso di imparare. Ricorda: i bambini giocano a “far finta di” perché non permettiamo loro di fare davvero. Imparare a concedere loro un po’ di fiducia è importante non solo sotto l’aspetto pratico ma anche per quanto riguarda la costruzione dell’autostima.
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