Viaggiare durante l’anno scolastico
Quando parlo dei nostri lunghi viaggi spesso le persone mi chiedono come facciamo con la scuola. Di solito, infatti, partiamo a cavallo delle vacanze scolastiche. Non quelle estive perché Jean d’estate non può assentarsi dal lavoro, ma quelle di Natale o di febbraio (se non ti tornano i conti, leggi qui come funzionano le vacanze in Francia). I ragazzi quindi perdono in genere una o due settimane di scuola. È grave? Non credo. Sono convinta infatti che si impari molto di più in giro per il mondo che in classe.
Finora la maggior parte degli insegnanti dei miei figli hanno, se non condiviso almeno compreso questa nostra visione del viaggio. Ogni volta i ragazzi rientrano a scuola con un immenso bagaglio di storie, immagini ed esperienze da condividere con i compagni.
Quest’anno siamo per la prima volta negli USA e già da mesi Leonardo, Gloria e Chiara si stanno impegnando tantissimo con l’inglese. Nessun compito avrebbe dato loro tanto slancio quanto l’idea di poter mettere in pratica quanto appreso. In particolare mi fa sorridere Chiara, che quando siamo in Italia fa la timida e quasi non apre bocca, ma si preoccupa di imparare bene l’inglese: « Altrimenti come farò a farmi degli amici? »
Ora che siamo agli Universal Studios ad Orlando, una menta non proprio culturale, sono felice di vederli spendere parte del loro budget in letture. Tra i vari gadget e souvenir che riporteranno a casa ci sono anche libri e fumetti. Il fatto che siano in inglese non li scoraggia per niente, e si consultano a vicenda quando trovano parole o espressioni che non conoscono.
Ieri sera, poi, siamo andati a vedere Star Wars. Jean non voleva venire perché pensava di non capire abbastanza bene la lingua per godersi il film. Per i ragazzi, invece, tutto quello che riescono a comprendere è una vittoria, e la serata al cinema diventa una sfida avvincente. La voglia di decifrare il linguaggio è più forte della frustrazione del non comprendere tutto. Il film ci è piaciuto tantissimo. Ora dovrò aggiornare il mio post su “Star Wars e le sue perle di saggezza orientale”.
Ovviamente quella di saltare alcuni giorni di scuola non è una scelta fatta alla leggera. Se potessimo muoverci d’estate senza interferire con il calendario scolastico lo faremmo. Ma vivendo in una zona turistica in cui la stagione più impegnativa, lavorativamente parlando, è quella estiva, ci ritagliamo il tempo per viaggiare in altri momenti. E quando lo facciamo, sopratutto se andiamo in posti lontani, cerchiamo di concederci il tempo di immergerci completamente nella cultura locale.
Insomma, se i bambini a scuola non hanno difficoltà particolari o un ritardo da recuperare, perdere qualche giorno di lezione per scoprire posti nuovi, non necessariamente in capo al mondo, può essere una scelta decisamente istruttiva.