Il Bacio della Buonanotte

lacasanellaprateria-com

«Come sono cresciuti!» ci dice chi non li vedeva da un po’.

«Eh, io non me ne rendo conto» rispondiamo noi mamme «li vedo tutti i giorni!»

Durante il giorno siamo tutti impegnati nelle nostre occupazioni. Abbiamo orari da rispettare, compiti da svolgere, obiettivi da raggiungere.

Per me che vivo in Francia non c’è neanche il punto di riferimento della classe frequentata a scandire le tappe della crescita dei miei figli. Qui infatti le classi hanno nomi che non riesco a farmi entrare in testa.

La scuola francese: un rebus!

Devo concentrarmi per convertire “Corso Elementare 2” in “terza elementare”.

Gloria frequenta la sesta, che potrebbe sembrare logico per la prima media. Infatti viene dopo la quinta elementare (che qui però si chiama “Corso Intermedio 2”). Se non fosse che dopo la sesta c’è la quinta, poi la quarta e infine la terza. Già. Sono quattro gli anni di scuola media per i ragazzi francesi, e solo tre di liceo: in totale uno in meno di noi.

Ogni mattina ci alziamo e, come il leone e la gazzella, ci immergiamo nella nostra routine. Così passano i giorni, i mesi e gli anni. E noi non ce ne accorgiamo, perché «li vediamo tutti i giorni».

Ma la notte…

La notte, però, tutto è diverso. Quando noi genitori andiamo a dormire la casa è già immersa nel silenzio da qualche ora. Ed è al momento di dare ai miei figli il bacio della buonanotte che rimango di sasso osservando la larghezza delle spalle di Leonardo, o la lunghezza delle gambe di Gloria.

E poi c’è Chiara, destinata ad essere per sempre “la piccola”.

La settimana scorsa parlavo con Martina dei suoi viaggi negli States e del nostro desiderio di farne uno. Dopo averlo sognato per diversi anni, il progetto inizia a prendere forma.

«Ma forse è troppo presto per Chiara» ho detto «non so se poi se ne ricorderebbe». Probabilmente stupita dalla mia affermazione, lei mi ha chiesto quanti anni avesse Chiara.

Mi sono sorpresa da sola nel rispondere che a dicembre ne compirà otto. OTTO. È stato come se me ne accorgessi solo in quel momento.

Da quel giorno anche lei, la “piccola” di casa, mi sembra così grande la sera, nel suo letto.

Per un attimo mi è persino balenata l’idea del quarto. Ma non so se ne avrei la forza, e poi Leonardo parla già di andare a studiare fuori e io non voglio perdermi nemmeno un attimo del tempo che mi resta da passare insieme a lui. Per non parlare del tempo e dello spazio per me, che dopo anni in cui sono stata solo, esclusivamente e felicemente mamma, ho imparato a pretendere e ad apprezzare.

Si apre un’altra fase della mia, della nostra vita. Un po’ mi fa paura perché è nuova e sconosciuta. Ma poi penso che con dei compagni di viaggio come loro, non potrà che essere un’esperienza meravigliosa.