Influtility: Influencer sarai tu!
Forse avrai già sentito parlare di influencer marketing. Sai di cosa si tratta? Di marketing affidato a persone che non sono necessariamente delle celebrità, ma che hanno una forte presenza sul web e che sono conosciute e apprezzate in una determinata nicchia. Quando un’azienda sceglie, ad esempio, di pubblicizzare i suoi prodotti sui blog, fa influencer marketing. Si rivolge a blogger competenti e conosciuti nel settore in cui opera, e collabora con loro.
Perché funziona?
Perché le persone si fidano delle persone. La pubblicità tradizionale si basa su modelli irrealistici. Attori e modelli ai quali il pubblico si dovrebbe identificare ma che, la maggior parte delle volte, sono irraggiungibili.
Nell’influencer marketing il meccanismo è diverso. L’influencer non è un modello irrealistico. Non è nemmeno un modello. È una persona, proprio come il lettore, che racconta la sua esperienza con un prodotto o un servizio. Da pari a pari. La sua forza sta nel suo pubblico: l’influencer lavora con le aziende perché ha un pubblico che lo ascolta. Che si fida di lui.
Fiducia ben riposta?
Per forza. La fiducia è la base senza la quale l’influencer marketing non può esistere. Qualche anno fa, nel mio libro “La mia mamma sta con me – Conciliare famiglia e lavoro grazie a internet” scrivevo:
Sono perfettamente cosciente del fatto che i miei lettori hanno fiducia in me e non intendo tradirli. Per onestà, certo, ma anche nel mio interesse: so bene che se raccomandassi prodotti scadenti i miei lettori non si fiderebbero più di me e smetterebbero di seguirmi. La pubblicità funziona solo se ‘è un rapporto di fiducia tra il blogger e i suoi lettori. Altrimenti si potrà vendere qualche pezzo ma il prezzo da pagare sarà molto alto: il proprio pubblico. È quindi nell’interesse di tutti (blogger, azienda, cliente finale) procedere in modo chiaro, onesto e trasparente.
La forza dell’influencer è il suo pubblico. Se ne perde la fiducia, può dire addio a tutte le collaborazioni future. Per questo motivo è nel suo interesse essere affidabile. La credibilità è la sua moneta di scambio con le aziende. La trasparenza è ciò che gli permette di guadagnarsi la fiducia del lettore.
L’influencer marketing è quindi un meccanismo virtuoso. Non esente da eccezioni ma essenzialmente mirato a far incontrare la domanda e l’offerta, trovando clienti per le aziende e soluzioni per i clienti.
La pubblicità è il Male?
Come scrivevo sopra, il marketing serve a far incontrare domanda e offerta. Se vuoi acquistare un asciugacapelli, ad esempio, puoi informarti tra le persone che conosci. Anche loro sono influencer, perché ti danno il loro parere e influenzano la tua scelta. Ma allora perché l’azienda tal dei tali non paga la tua vicina di casa, che ti ha consigliato il suo brand?
Può darsi che arriveremo anche a quello. In questa fase le aziende dialogano con chi ha una certa visibilità sul web. Con chi può parlare al suo target, facendo conoscere un determinato prodotto o servizio e sottolineandone la qualità.
A differenza di un testimonial, un VIP conosciuto e apprezzato da milioni di persone, i Power Middle Influencer non dispongono di milioni di contatti ma di migliaia o anche soltanto di centinaia; intrattengono però con questi delle relazioni, fatte di interazione a medio e lungo termine, di condivisione, di vera conversazione e di fiducia.
(dall’ e-book di Influtility)
Yourbrand.camp
Yourbrand.camp è una piattaforma di marketing collaborativo. Più precisamente:
Una piattaforma di collaborazione e cocreazione che favorisce la relazione diretta tra aziende e persone selezionate per realizzare progetti di ricerca, brainstorming, storytelling e storyselling.
Il progetto Influtility (Influencer Marketing partecipativo che genera valore e contenuti utili) ha un approccio diverso: l’influencer non è più semplicemente un mezzo per trasmettere un messaggio precostituito ma una persona con un punto di vista da condividere.
Vuoi saperne di più? Scarica l’e-book gratuito di influtility.
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