La nostra famiglia

La nostra famiglia

Nei giorni scorsi, Gloria ha disegnato quell'orsetto giallo che vedete sulla destra. Le ho chiesto chi fosse. Mi ha detto "un panda". Poi ha aggiunto "sono io". Incuriosita dal fatto che si identificasse con il panda, le ho chiesto di disegnare il resto della famiglia. Tornassi indietro, non le chiederei di cambiare colore ("perché il giallo non si vede bene"). A volte neanche io riesco a trattenermi dall'interferire…

Gloria ha quindi disegnato me, sotto forma di orso. Poi Jean (tartaruga), Chiara (uccellino) e infine Leo (giraffa). Poi ha guardato Iago e ha voluto aggiungere anche lui. Lo ha rappresentato come un lunghissimo serpente, sotto i nostri piedi.

Ho trovato la cosa molto interessante e ho chiesto anche a Leonardo di fare lo stesso: rappresentare la nostra famiglia, come se ognuno di noi fosse un animale.

Ecco cosa ne è venuto fuori.

La nostra famiglia

Ha iniziato dal T-rex, che sarebbe lui. Poi ha disegnato papà sotto forma di leone, mamma come un uccellino in volo. Gloria è un cammello e Chiara un uovo di dinosauro.

Poi ha aggiunto anche lui Iago, che inizialmente era un cane, ma si è poi trasformato in renna volante.

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Dopo aver riso a crepapelle guardando questi due disegni, ho iniziato ad interrogarmi sul loro significato. Non sono una psicologa, ma una cosa mi è saltata all'occhio. In entrambi i disegni Leonardo è una figura predominante.

E questo, in effetti, rispecchia la realtà. Perché Leonardo è uno che si fa notare. Chiede attenzione, fa cose eclatanti e sorprendenti. Leonardo è un bambino particolarmente intelligente e decisamente precoce in molti campi, e non perde occasione di sottolineare le sue capacità. Non per niente rappresenta se stesso sotto forma di tirannosauro, e occupa da solo metà del foglio.

Gloria mi ha fatto notare, poi, che l'orso e il panda sono della stessa famiglia. Il che potrebbe lasciare intendere che si sente (o che vuole essere) simile a me, cosa che non traspare in modo particolarmente marcato dal suo atteggiamento.

Sul fatto che io sia un orso, c'è poco da dire. Non so che cosa questo animale rappresenti per lei, ma io mi riconosco perfettamente in quello che viene definito un carattere "da orso".

Per quanto riguarda il papà-tartaruga… vi basti sapere che quando lavorava a Torino era (ironicamente) soprannominato "Flash"!

Chiara è un uccellino. E' piccola, ed è a terra. Probabilmente non ha ancora imparato a volare.

Di Leonardo abbiamo già parlato. Qualche perplessità invece mi suscita il ritratto di Iago. Forse semplicemente lo vede come una creatura sottomessa. Non saprei.

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Passando al disegno di Leonardo, sul T-rex non credo ci sia altro da aggiungere.

Il secondo membro della famiglia che ha disegnato, è stato Jean, sotto forma di leone. Più lusinghiero della tartaruga, ma il confronto con il tirannosauro è comunque senza speranza. Mi ha sorpreso il fatto che Leo abbia disegnato Jean per primo, perché è un gran mammone e credevo avrebbe pensato prima a me.

Poi mi ha ritratta, sotto forma di uccello, al di sopra di tutti.

Gloria è un cammello. E qui davvero non so che dire. Quando gli ho chiesto perché, si è semplicemente messo a ridere. Forse voleva prenderla un po' in giro.

Chiara, invece, è un uovo di dinosauro. Essendo lui stesso un dinosauro, è facile dedurne che si sente molto vicino alla sua sorellina. Cosa che è evidente anche "nella realtà".

Iago è poi posizionato al di sopra del tirannosauro, credo essenzialmente per mancanza di spazio. Inizialmente doveva essere un cane. Poi, forse, il fatto che fosse in aria gli ha fatto venire in mente un quadrupede volante molto attuale in questo periodo. Un bel paio di corna e via, ecco la renna di babbo natale.

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Come dicevo, non ho alcuna competenza in materia e non so se le mie interpretazioni siano corrette o meno, ma ho trovato questa esperienza interessante. Senz'altro un ottimo spunto di riflessione.

Credo possa essere interessante per tutti provare a fare un gioco del genere, senza alcuna pretesa, con il semplice scopo di farsi due risate in famiglia e, magari, cercare di capire qualcosa in più sui nostri bambini.