Yoga: come scegliere quello giusto per te
Spesso mi chiedete consiglio su quale tipo di yoga scegliere. Anche quello dello yoga è ormai diventato un mercato e ci sono proposte per tutti i gusti.
Io ho optato perl’Hatha Yoga, che è quello tradizionale e che fa parte delle otto tappe del Raja Yoga (o Yoga Reale).
Gli altri stili li conosco un pochino (alcuni di più, altri meno). Molti sono dettati dalle mode del momento o dalla voglia di differenziarsi creandosi una nicchia.
Di seguito cercherò di spiegarvi i principi fondamentali degli stili più noti, sperando che queste brevi descrizioni possano aiutarvi nella scelta del percorso da intraprendere.
Detto questo, credo che qualunque stile di yoga sia preferibile al “non yoga”, quindi se avete una sola di queste possibilità… beh, buttatevi su quella! La cosa più importante da chiedere al vostro futuro insegnante è se si concentra unicamente sulle asana o se insegna anche rilassamento e meditazone. Se la risposta non corrisponde a quello che cercate, sarà meglio rivolgersi a qualcun altro.
Hatha Yoga
Come abbiamo detto è lo yoga tradizionale, descritto nella Hatha Yoga Pradipika e negli altri testi tradizionali. Per Hatha Yoga si intende la disciplina fisica inserita nel percorso globale (un vero e proprio stile di vita) indicato come Yoga Reale (Raja Yoga).
Ashtanga Yoga
È uno stile molto energico ed impegnativo che prevede l’esecuzione di sequenze predefinite e ritmate dal respiro, fino al raggiungimento di uno stato di meditazione dinamica.
Bikram Yoga
Si pratica in stanze surriscaldate (30-40°). Come l’Ashtanga yoga, prevede la ripetizione di sequenze predefinite (asana + esercizi di respirazione).
Iyengar Yoga
Nasce dall’insegnamento del maestro B.K.S. Iyengar, che ha codificato numerose posizioni tradizionali inserendone di nuove ed introducendo l’uso degli attrezzi.
Kundalini Yoga
È lo yoga della consapevolezza. Mira a risvegliare l’energia assopita nel nostro corpo. Comprende asana, respirazione, rilassamento e meditazione.
Power Yoga
Uno yoga molto energico che ha come obiettivo principale quello di tonificare il corpo.
Vinyasa Yoga
Vinyasa significa “flusso”. Si tratta di sequenze eseguite abbastanza velocemente, senza pause tra una è l’altra.
Yin Yoga/Restorative yoga
Si concentra soprattutto sul rilassamento e sulla respirazione. Pratiche energiche come Ashtanga e Power yoga possono essere considerate “yang“.
Osaka Yoga
Le asana tradizionali vengono praticate in sequenze armoniose e, nel passaggio tra l’una e l’altra, si effettuano movimenti che ricordano quelli delle onde del mare.
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Oltre a quelli elencati qui sopra, ci sono sempre nuovi metodi più o meno all’avanguardia. Ultimamente ho sperimentato, da autodidatta, l’Antigravity yoga, che spero prima o poi di poter provare in un centro specializzato e che mi sembra molto divertente come complemento allo yoga tradizionale.
Dopo questa breve introduzione, che spero vi sia utile per darvi un’idea di ciò a cui andate incontro, non vi resta che informarvi nei centri yoga a voi più vicini richiedendo una lezione di prova per essere sicuri di aver fatto la scelta giusta.
Se state cercando di orientarvi tra diverse opzioni leggete anche “Come scegliere un corso di yoga” di Gianni Lombardi.