I miei campioni
Ieri Leonardo, Gloria e Chiara hanno partecipato ad un torneo di Judo. Per Leonardo era il secondo, per Gloria e Chiara il primo.
Tutti e tre sono saliti sul podio e tutti e tre hanno vinto una medaglia (come ogni piccolo partecipante). Si sono però piazzati In posizioni diverse e soprattutto si sono distinti, ai miei occhi, per qualità diverse.
Leonardo: il campione
Leonardo è arrivato primo nella sua categoria: una bella soddisfazione per lui che nello sport cercava un modo di affermarsi e di acquisire fiducia in sé.
Gloria: la sportiva
Era la sua prima competizione e prima di iniziare mi ha confidato la sua paura di perdere. Le ho ricordato che l’aspettavano numerosi combattimenti e che, probabilmente, ne avrebbe persi alcuni e vinti altri. Così è stato e, preoccupata per la sua reazione, sono stata orgogliosa di vederla applaudire sorridendo le avversarie sui gradini più alti del podio.
Quando mi ha raggiunta non ha parlato di vittoria o di sconfitta ma mi ha detto, raggiante: «Mamma, mi sono fatta tre nuove amiche!»
Saper gioire delle vittorie altrui è una qualità importante quanto rara, e sono felice che Gloria la possieda.
Chiara: la guerriera
Chiara è la persona più coraggiosa che io abbia mai conosciuto. E non parlo solo dei bambini, ma anche di tutti gli adulti che ho incontrato nel corso della mia vita. Non è immune dalla paura, ma sa affrontarla a testa alta e lo ha dimostrato già molte volte nonostante la giovane età.
Il suo gruppo era composto da bambini del 2007 e del 2008. Essendo nata il 30 dicembre 2008, era la più piccola di tutto il torneo. Non solo non si è lasciata intimidire, ma ha anche vinto uno dei tre combattimenti ai quali ha partecipato. È salita sul gradino più basso del podio ma ha affrontato questa avventura con il coraggio e la determinazione che da sempre la contraddistinguono.
Poi ha iniziato a parlare delle prossime competizioni.
«Mi avevi detto di non voler continuare a fare judo il prossimo anno» le ho ricordato.
«Ho cambiato idea» ha risposto lei.
Tutti e tre sono tornati a casa con una medaglia ma soprattutto con una grande lezione di vita. A ciascuno la sua.