Lavorare da casa: i pro e i contro
Oggi vi parlerò di quelli che sono, secondo me, i pro e i contro del lavorare da casa. Se avete optato per questa soluzione non esitate ad offrire i vostri contributi nella sezione commenti. Se invece siete tra quanti stanno valutando questa possibilità, resto a vostra disposizione per eventuali chiarimenti. Il testo è tratto dal mio libro “La mia mamma sta con me – conciliare famiglia e lavoro grazie a internet“.
Lavorare da casa: i Pro
Eco-compatibilità
Lavorando da casa inquinate meno, non perdete tempo in mezzo al traffico o alla fermata dell’autobus e siete più efficienti.
Produttività
Le ore di lavoro sono più produttive: non c’è bisogno di “far vedere” che si sta lavorando, ma è necessario ottenere determinati risultati.
Riduzione dello stress
Se è vero che gestire la propria impresa è una grande responsabilità, lavorando da casa eviterete i rapporti forzati e conflittuali con colleghi e superiori e le ore trascorse nel traffico. Queste sono tra le principali cause di stress ai giorni nostri. Se vi svegliate al mattino con l’angoscia, se l’idea di trovarvi davanti al vostro capo vi paralizza e quella di lasciare il piccolo al nido vi tormenta, lavorare da casa può essere una soluzione ad alcuni dei vostri problemi.
Flessibilità
Lavorando da casa non ridurrete, come molti pensano erroneamente, il numero di ore di lavoro. Al contrario, nella maggior parte dei casi, lavorerete di più. Ma potrete organizzarvi in modo da far corrispondere gli orari lavorativi con i ritmi familiari. Questo significa solitamente lavorare mentre i bambini sono a scuola, durante il riposino, o la sera quando sono a letto. Significherà lavorare in condizioni impensabili e in orari disumani. Non è certo una passeggiata, ma la possibilità di gestire liberamente il vostro tempo può rivelarsi un grande vantaggio.
Disponibilità
Lavorare da casa vi permette di occuparvi dei vostri figli, di partecipare alle riunioni di classe, di accudirli quando sono malati, di accompagnarli a lezione di danza o di judo. Ovviamente poi dovrete recuperare, magari nelle ore notturne o al mattino presto. Non tutti sono disposti a farlo, ma lavorando da casa avrete il lusso di poter scegliere.
Libertà
Potrete scegliere i vostri collaboratori e persino i vostri clienti. Nessuno vi obbligherà a trattare con persone con le quali non vi sentite a vostro agio. Sarete libere di accettare o rifiutare un determinato incarico senza dover rendere conto a nessuno.
Soddisfazione personale
Probabilmente avrete scelto un mestiere che amate e per il quale siete portate. Questo farà sì che svolgiate la vostra attività con piacere ed entusiasmo, che trasmetterete a tutta la vostra famiglia.
Lavorare da Casa: i Contro
Rischio
La maggior parte delle nuove imprese fallisce nel giro di pochi mesi. Chi lavora in proprio non deve sottovalutare questo aspetto.
Flessibilità
Sì, la flessibilità era già elencata tra i pro. Ma se flessibilità significa poter gestire i propri orari di lavoro significa anche, molto spesso, essere disponibili 7 giorni su 7, a qualsiasi ora del giorno e della notte.
Difficoltà di organizzazione
Noi donne e mamme abbiamo un grande difetto. Troppo spesso aspiriamo alla perfezione. Se non la raggiungiamo, ci sentiamo frustrate, colpevoli, inadeguate. Vorremmo riuscire a cucinare, lavare, stirare, badare ai figli, lavorare, essere sempre impeccabili, disponibili e magari anche di buon umore. Questo ovviamente non è possibile. Una mamma che lavora (da casa e non) ha molti più impegni e responsabilità in un giorno di quante un essere umano possa assumersene realisticamente. È quindi importante imparare a valutare le priorità, in modo da sbrigare le faccende più importanti senza sentirsi in colpa se non si riesce ogni giorno ad arrivare in fondo alla lista. Nessuno è mai morto per un pasto surgelato o per una maglietta non stirata.
Quando saranno grandi, i vostri figli si ricorderanno di una mamma che lavorava con impegno e passione per coltivare ciò in cui credeva. Si ricorderanno delle serate passate intorno al tavolo a ridere e a chiacchierare, delle passeggiate insieme nel fine settimana. Non si ricorderanno se i pavimenti erano lucidi e se avevate passato l’anticalcare in bagno. E nemmeno voi.
Difficoltà di gestione del tempo
Purtroppo, nonostante i nostri sforzi, le giornate si ostinano a durare 24 ore ciascuna. Personalmente, ho seguito un allenamento intensivo (4 anni di notti insonni per via dei miei figli) imparando a ridurre al minimo le ore di sonno. Molte di voi avranno i loro trucchetti per ottimizzare il tempo e riuscire a sbrigare il maggior numero possibile di faccende. È però importante riconoscere i propri limiti. Dopo un certo numero di nottate passate a lavorare, tutti abbiamo bisogno di riposo. Non ha senso sovraccaricarsi, perché questo influisce non solo sulla propria salute ma anche sulla produttività. Meglio un’ora di lavoro durante la quale siete fresche e concentrate che tre ore durante le quali faticate a tenere gli occhi aperti. Quando non si ha un capo che gestisce gli orari e i compiti al posto nostro, è importante anche saper dire no, saper dire basta, saper spegnere il computer per godersi un bel bagno caldo, un buon libro o un film con tutta la famiglia.
Difficoltà nel separare il lavoro dalla famiglia
Per chi lavora fuori casa, la separazione fisica tra i due ambienti facilita il processo mentale di distinzione tra i ruoli (mamma, moglie, casalinga/ lavoratrice). Chi lavora da casa deve invece fissare dei limiti per evitare che la mamma ostacoli il lavoro dell’imprenditrice, che le preoccupazioni legate al lavoro rovinino un bel pomeriggio insieme ai propri figli e così via. L’ideale sarebbe avere una stanza da adibire ad ufficio. Quando varcate quella porta, siete al lavoro.
Al contrario, quando “uscite” dall’ufficio, chiudete la porta e cercate il più possibile di dimenticare le questioni di lavoro. Cercate di restare il più possibile nel “qui e ora”. Quando state lavorando, evitate le distrazioni. Quando spegnete il pc (o la macchina da cucire, o qualunque sia il vostro strumento di lavoro) regalate alla vostra famiglia una moglie e mamma attenta e disponibile. Se non avete una stanza a disposizione, ritagliatevi un angolo tranquillo in un luogo della vostra casa che sarà comunque dedicato al lavoro.
Se scegliete la vostra camera da letto, non dimenticate di spegnere il computer o gli eventuali macchinari quando andate a dormire. Se possibile, fissate una tenda per delimitare lo spazio di lavoro, o coprite il tutto con un telo. In questo modo eviterete che il vostro pc vi fissi “con aria minacciosa” mentre cercate di addormentarvi.
Lo yoga e la meditazione potranno aiutarvi a migliorare la concentrazione, a vivere il momento presente e a gestire le transizioni casa/lavoro– lavoro/casa.
Isolamento
Persino io, che sono un lupo solitario, ogni tanto mi sento un po’ “fuori dal mondo”. È vero che lavorando su internet è facile restare in contatto con amici e parenti e tenersi informati su ciò che accade nel mondo, ma mandarsi un poke su facebook non è certo come andare a prendere un caffè con le amiche.
In base alle vostre esigenze (lavorative, personali, affettive, sociali), concedetevi alcuni appuntamenti fissi ad intervalli regolari per interagire con il mondo esterno. Se non potete uscire, invitate gli amici a casa. Non c’è niente di meglio che una bella cena in compagnia per dimenticare le preoccupazioni legate al lavoro e per rituffarsi nel “mondo reale”.
Tendenza a lasciarsi andare
Quando si passano giornate intere senza uscire di casa, è facile cedere alla tentazione di restare in vestaglia. Questo è assolutamente da evitare. Per se stessi, per il proprio marito (o moglie), e per i propri figli, ai quali dovete trasmettere un esempio positivo. Se per il momento non potete giocare con loro perché state “andando al lavoro”, non sarete credibili in vestaglia e bigodini! Al mattino, preparatevi come se doveste uscire. Ovviamente non è il caso di indossare un tailleur. Scegliete abiti comodi (io amo molto i pantaloni ampi pensati per la danza o per lo yoga), nei quali potrete aprire la porta al postino senza vergognarvi.
Mancanza di riconoscimento sociale
Provate a dire che lavorate da casa e osservate le reazioni degli altri. Vi guarderanno con compassione o con invidia. Ma difficilmente vi prenderanno sul serio. C’è chi vi vedrà come una povera casalinga disperata che cerca di darsi un tono, chi come una specie di artista che vuol dare ai suoi hobby la dignità del lavoro. I vostri cari vi manderanno alla posta a spedire raccomandate o in tintoria a ritirare le camicie. Visto che “siete a casa”.
Quando parlate della vostra attività, descrivete il lavoro che svolgete, lasciate trasparire il vostro entusiasmo e la passione che ci mettete. Volendo potete anche omettere, a meno che non vi venga chiesto esplicitamente, di precisare che lavorate da casa. Ovviamente, come dicevo poco sopra, un aspetto curato contribuisce a veicolare un’immagine seria e professionale.
Lavorare da casa: la scelta giusta?
Dipende. Per me la risposta è mille volte sì. Altre persone invece soffrono dell’isolamento, tendono a lasciarsi andare o mancano di stimoli. Ciascuno di noi è diverso e la decisione va presa in base al vostro carattere, alle vostre esigenze e ai vostri obiettivi.