Scoprire gli Elefanti in Modo Etico e Consapevole
Se ci stai seguendo nel nostro lungo viaggio in Thailandia (o se hai seguito quelli precedenti) sai che non amiamo fare i turisti e che preferiamo visitare il mondo da viaggiatori, entrando a contatto con la gente del posto, scoprendo le loro usanze e testandole sulla nostra pelle.
Niente resort pieni di europei, niente ristoranti acchiappa-turisti, niente prenotazioni né percorsi prestabiliti: andiamo a caccia soprattutto di luoghi ancora da scoprire e, per farlo, ci affidiamo al passaparola e alla gente del posto.
In giro per Bangkok i ragazzi hanno visto immagini di persone che cavalcavano gli elefanti e, come era prevedibile, hanno avuto voglia di farlo.
Sapendo che gli elefanti utilizzati per trasportare i turisti vivono in pessime condizioni e soffrono molto (lo sapevi? I loro piedi sono ipersensibili e sentono le vibrazioni in un raggio di 16 km… immagina che inferno per loro camminare in città, per di più sull’asfalto rovente!).
Bisogna anche sapere che gli elefanti hanno una grande forza nella proboscide, nel collo e nella testa, mentre la spina dorsale è una delle parti più fragili del loro corpo. Proprio su questa parte vengono caricati pesanti (fino a 100kg!) baldacchini che permettono ai turisti di sedere in modo più confortevole, caricando eccessivamente la schiena dell’animale.
C’è poi il problema dell’alimentazione: in natura un elefante mangia quasi tutto il giorno e beve centinaia di litri d’acqua: tutto questo in città non è disponibile, né sarebbe redditizio.
Ho spiegato subito ai ragazzi che non avremmo finanziato un tale abuso e ho cercato qualcosa di alternativo.
Ho scoperto che esistono, in Thailandia, diversi rifugi che recuperano gli elefanti sfruttati e maltrattati. Uno di questi è Elephants World, che abbiamo deciso di visitare.
I ragazzi hanno dovuto rinunciare a cavalcare gli elefanti ma hanno scoperto la gioia di prendersi cura di loro nutrendoli, lavandoli e coccolandoli. Un’esperienza indimenticabile che, spero, porteranno nel cuore.
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