Allevare le farfalle
La farfalla è una creatura meravigliosa e affascinante, amata – in genere – anche da chi rifugge tutti gli altri insetti. Nel mio libro “Giochi con me?” spiegavo come fare. Quest’anno abbiamo ripetuto l’esperimento e ve lo racconto anche qui.
Allevare le farfalle è un’attività meravigliosa e appassionante per avvicinare i bambini alla natura. Seguire, osservare, accompagnare l’evoluzione dei bruchi e la loro trasformazione in farfalle, lasciandole andare quando è giunto il momento, è un grandissimo gesto di amore e di rispetto.
Come fare
In primavera non sarà difficile, durante una passeggiata in campagna o al parco, reperire i bruchi. Potrete anche trovarne sulla verdura che acquistate al mercato. Basta aguzzare la vista. Potrebbe essere utile consultare un’enciclopedia (online o cartacea) per farsi un’idea del loro aspetto. Di solito la pianta sulla quale si trovano è la loro pianta nutrice. Bisognerà quindi garantire loro una buona quantità di foglie fresche di questa pianta per continuare a nutrirli.
Prima di iniziare, accertatevi di poter portare a termine l’esperimento: ci vorranno dalle tre alle sei settimane. Assicuratevi di non avere spostamenti previsti in questo lasso di tempo.
Sulle piante di finocchio o di carote potrete trovare i bruchi Macaone. Sulle piante di prugne o di pesche, sui ciliegi, sul biancospino e sui mandorli troverete probabilmente il Iphiclides Podalirius, e sulle ortiche gli Aglais Urticae. Per chi non avesse dimestichezza con questi insetti, è possibile acquistare dei kit pronti all’uso, anche se buona parte del divertimento sta proprio nella ricerca dei bruchi.
Noi li abbiamo trovati sulla menta e raccolti in un vaso, continuando a nutrirli con la stessa pianta. Ad un certo punto ho dovuto acquistarne un vaso perché i loro cugini si erano mangiati tutta la menta che avevo in giardino!
Sistemate i bruchi in un contenitore di vetro o di plastica (andranno bene quelli da cucina), possibilmente trasparente. Chiudetelo con un telo di garza o di lino non troppo fitto, che fisserete con un elastico, in modo da garantire una corretta aerazione. Nutrite i bruchi ogni giorno con le foglie della pianta nutrice e teneteli al riparo dalla luce diretta del sole.
I bruchi passano le loro giornate a mangiare. Ogni giorno dovrete quindi fornire loro tante foglie fresche e ripulire il barattolo dagli escrementi (che per fortuna sono compatti e inodori).
Un bel giorno, poi, i vostri bruchi si faranno una specie di sacco a pelo con le foglie, e inizieranno a tessere dei sottilissimi fili di seta tutto intorno a sé. Poi si trasformeranno in crisalidi. Rimarranno in questo stato per diversi giorni, senza nutrirsi. In questo periodo non è necessario nutrirli né pulirli. Anzi, sarà bene non disturbarli. Se volete (noi abbiamo fatto così) potrete separare i bruchi dalle crisalidi, mettendole in un altro barattolo.
Dopo qualche giorno la farfalla uscirà dalla crisalide e pian piano stenderà le sue ali. In questa fase potrà essere osservata da vicino e anche presa in mano, facendo però attenzione a non toccarne le ali.
La prima delle nostre farfalle è uscita nei giorni scorsi. Credo sia una farfalla notturna: ha un corpo molto grande e piccole ali. Se qualcuno se ne intende magari ci illuminerà.
Prima di liberarle, nutrite le vostre farfalle con fiori freschi, pezzetti di frutta (mele o banane) o con qualche goccia di acqua zuccherata. Sarà interessante osservarle da vicino mentre mangiano, servendosi della loro proboscide. Quando le vostre farfalle saranno pronte per prendere il volo, lasciatele andare. Potrete liberarle anche sul balcone di casa. Saranno perfettamente in grado di farsi strada da sole. Ma se ne avete la possibilità, concedetevi una passeggiata in campagna o al parco più vicino. Sarà senz’altro più gradevole per voi come per loro.
Leggi anche: Il ciclo di vita delle farfalle
Su “Giochi con me?” trovate questa e tante altre idee per giocare con i vostri bambini, in casa e fuori.